Ti lascio perché ti amo troppo

ITALIA 2006
Daniela termina bruscamente la sua relazione con Mariano, un trentenne napoletano, con la classica scusa "ti lascio perchè ti amo troppo". Dopo parecchi mesi di depressione, Mariano finalmente incontra una bellissima ragazza brasiliana, Ana Paula, una turista sbarcata da un taxi proprio davanti a casa sua alla ricerca di una pensione. Mariano riesce a convincerla a sistemarsi a casa sua spacciandola per un Bed&Breakfast e ricomincia a vivere. Innamorarsi di Ana Paula sarà facile ma conquistarla sarà una vera impresa....
SCHEDA FILM

Regia: Francesco Ranieri Martinotti

Attori: Alessandro Siani - Mariano, Francesco Albanese - Isidoro, Maria Mazza - Daniela, Mariana Braga - Ana Paula, Gianni Parisi, Lello Musella, Caterina De Santis - Mamma Di Daniela, Gennaro Piccirillo, Mario Porfito, Clara Bindi, Nunzia Schiano

Soggetto: Francesco Albanese, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Siani

Sceneggiatura: Francesco Albanese, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Siani

Fotografia: Mario Amura

Musiche: Sal Da Vinci

Montaggio: Mauro Menicocci

Scenografia: Francesca Sica

Costumi: Nunzia Esposito

Durata: 90

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MAURO BERARDI E VITTORIO ZEVIANI PER LUNA ROSSA CINEMATOGRAFICA, MIKADO FILM

Distribuzione: MIKADO

Data uscita: 2006-04-14

CRITICA
"Il salto dal cabaret al cinema risulta spesso micidiale, ma Alessandro Siani è superprotetto dalla sincera autoironia e dal garbo naturale. Il regista Francesco Ranieri Martinotti e l'esperto produttore Mauro Berardi lo accompagnano, così, in "Ti lascio perché ti amo troppo" lasciando campo libero a una comicità di situazione che, nella sua fragilità blandamente surreale, riesce a schivare le trappole della napoletanità autoreferenziale. Un po' come accadeva nel primo Troisi, il trentenne personaggio interpretato dall'emergente showman ci tiene a restare nei panni del giovane normale, buffo e spaesato come tantissimi coetanei, tollerante verso se stesso quanto tardivo nelle scelte esistenziali e solo occasionalmente toccato dalla grazia del più ingombrante genius loci disponibile su scala nazionale. Se a tratti le assonanze con "Ricomincio da tre" e "Scusate il ritardo" si fanno esorbitanti, è pur vero che questa commediola degli affetti riesce a rievocare il filone napoletano tra il dopoguerra e i primi anni Sessanta e la sua fragranza naif mixata col professionismo d'impianto teatrale; come dimostrano, del resto, le belle caratterizzazioni di una Clara Bindi e di una Caterina De Santis, ideali prosecutrici delle Pupella Maggio o Dolores Palumbo d'antan, e quelle postmoderne delle luminose Maria Mazza e Mariana Braga che assecondano in scioltezza le sfumature irriverenti e anche quelle crepuscolari della notevole verve di Siani." (Valerio Caprara, "Il Mattino", 15 aprile 2006)

"Francesco Ranieri Martinotti ricomincia da due e, dopo il flop 'Branchie', si trasferisce a Napoli a cucire addosso al cabarettista tv Alessandro Siani un film che ne possa esaltare le doti comiche. Il vestito regionalista si chiama: 'Ti lascio perché ti amo troppo'. Ma Siani non è Troisi, al massimo una copia trash di Pieraccioni. Il suo Mariano, 30enne scaricato dalla fidanzata, è misogino, superficiale e ovviamente invaghito, come il buon Leonardo, della solita sudamericana di turno. Olè. Che tristezza vedere un regista molto promettente e un tempo profeta della generazione dei giovani senza lavoro ('Cresceranno i carciofi a Mimongo' era frutto della collaborazione con Fulvio Ottaviano) finire a dirigere un film di gag stanche, in una Napoli che più finta non si può. Ai partenopei è piaciuto molto. Ottimi incassi in 'patria'. Che dire? Ogni scarraffone è bello a mamma sua." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 aprile 2006)