The Meyerowitz Stories (New and Selected)

3.5/5
Baumbach appassiona e diverte con il ritratto intergenerazionale di una famiglia ebraica di New York. Copione brillante, cast perfetto, bilancio esistenziale condivisibile

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USA 2017
Le vicende di un gruppo di fratelli e sorelle che si riuniscono a New York in occasione di un evento che coinvolge il loro padre artista.
SCHEDA FILM

Regia: Noah Baumbach

Attori: Adam Sandler - Danny Meyerowitz, Ben Stiller - Matthew Meyerowitz, Dustin Hoffman - Harold Meyerowitz, Elizabeth Marvel - Jean Meyerowitz, Grace Van Patten - Eliza, Emma Thompson - Maureen, Candice Bergen - Julia, Danny Flaherty - Marcus, Rebecca Miller - Loretta Shapiro, Sakina Jaffrey - Dott. Soni, Adam David Thompson - Brian, David Cromer - Glenn Twitchell, Gayle Rankin - Pam, Matthew Shear - Gabe Perlin, Víctor Cruz - Dott. Gonzalez, Ronald Peet - Barry, McManus Woodend - Gary, Justin Winley - Robin

Sceneggiatura: Noah Baumbach

Fotografia: Robbie Ryan

Musiche: Randy Newman

Montaggio: Jennifer Lame

Scenografia: Gerald Sullivan

Arredamento: Kris Moran

Costumi: Joseph G. Aulisi

Durata: 110

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: NOAH BAUMBACH, ELI BUSH, SCOTT RUDIN, LILA YACOUB PER GILDED HALFWING

NOTE
- IN CONCORSO AL 70. FESTIVAL DI CANNES (2017).
CRITICA
"(...) Noah Baumbach ci propone il suo tipico quadro familiare dove un possibile nodo di vipere si stempera nella sofferenza più o meno silenziosa e nella pratica dell'ironia. (...) frustrazioni e dolori, ripicche e rimpianti si mescolano con la consueta grazia e leggerezza, anche per merito dell'ottima prova di tutti gli interpreti (...), lasciando però una certa sensazione di déjà vu." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 22 maggio 2017)

"'The Meyerowitz Stories' ripropone le dinamiche familiari più volte raccontate da Noah Baumbach (a cominciare da 'Il calamaro e la balena'), inserite in una dimensione malinconica, cechoviana, come una specie di Zio Vanja ebreo-americano. (...) Il maggior pregio del film, che scorre in un'atmosfera dolceamara prevedibile ma non spiacevole, è il cast di attori strepitosi." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 22 maggio 2017)

"(...) il nuovo lavoro del regista di 'Frances Ha' e 'Mistress America', si colloca in una linea di discendenza che, invece di Salinger, punta direttamente a Woody Allen e Neil Simon. (...) 'The Meyerowitz Stories' è il film più ad alto budget che Baumbach abbia mai realizzato e uno dei più convenzionali. Un film «contro» cui non si può dire niente se non che gli mancano lo slancio e l'intuizione dei suoi lavori più belli e idiosincratici (tra tutti, 'Mistress America') e la dolorosa autobiografia degli inizi messa in scena con 'The Squid and the Whale'. Dopo aver parlato con disarmante franchezza delle neurosi della sua famiglia, Baumbach s'imbarca qui in una versione più patinata di un simile paradigma. Con un magnifico Dustin Hoffman , patriarca convinto di essere un geniale scultore incompreso, mentre forse è solo un artista medio, e i tre figli che hanno pagato lo scotto dei suoi matrimoni multipli e della sua certezza assoluta, e assolutamente mal riposta." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 23 maggio 2017)

"Troppo lungo per il cinema, troppo corto per la tv. (...) C'è materia per più di una stagione televisiva, ma se la si deve comprimere in due ore, ci si condanna alla ripetizione. Si metta insieme allora un cast di prim'ordine (...). Si spera così che la professionalità mascheri il frullato concentrato dei troppi monologhi e dei troppi dialoghi, delle ripetizioni, del 'déjà vu' famigliare, ebraico e no: si litiga, si recrimina, ci si rappacifica, si ricorda l'infanzia... I sostenitori del bicchiere mezzo pieno diranno che Noah Baumbach è il miglior allievo di Woody Allen: lo stesso umore abrasivo e malinconico, il medesimo senso del ritmo. Per quelli del bicchiere mezzo vuoto, è solo un allievo senza il talento del maestro: si ride all'inizio, poi si sorride, ma soprattutto ci si annoia. II tema è superarato e occorrerebbe un volo di fantasia. (...) Naturalmente la recitazione è scintillante e Dustin Hoffman è in gran forma." (Stenio Solinas, 'Il Giornale', 23 maggio 2017)