The Horde

La horde

4/5
Sanguinolento, spietato e senza tregua: straordinario horror d'assedio dei francesi Dahan e Rocher

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FRANCIA 2009
Parigi. Un gruppo di poliziotti è sulle tracce di una banda di malviventi che si è rinchiusa in uno stabile fatiscente. Una volta entrati nel palazzo, gli agenti dovranno però unire le forze con il loro nemici per difendersi da un'orda di zombie che si è impossessata dell'edificio.
SCHEDA FILM

Regia: Benjamin Rocher, Yannick Dahan

Attori: Eriq Ebouaney - Adewale, Aurélien Recoing - Jimenez, Jean-Pierre Martins - Ouessem, Jo Prestia - Greco, Claude Perron - Aurore, Yves Pignot - René, Laurent Demianoff - Kim, Antoine Oppenheim - Tony, Doudou Masta - Bola, Sébastien Peres - Seb, Alain Figlarz - Custode

Sceneggiatura: Stéphane Moïssakis, Benjamin Rocher, Arnaud Bordas, Yannick Dahan

Fotografia: Julien Meurice

Musiche: Christopher Lennertz

Montaggio: Dimitri Amar

Scenografia: Jérémie Streliski

Durata: 95

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)

Produzione: CAPTURE THE FLAG FILMS

Distribuzione: FANDANGO (2010) - DVD E BLU-RAY: FANDANGO HOME ENTERTAINMENT (2011)

Data uscita: 2010-10-01

TRAILER
NOTE
- PRESENTATO ALLA 6. EDIZIONE DELLE 'GIORNATE DEGLI AUTORI' (VENEZIA, 2009).
CRITICA
"Alexandre Aja ha fatto primavera: l'horror francese è vivo e vegeto, anche se zombi. Yannick Dahan e Benjamin Rocher buttano un occhio a Carpenter ('Distretto 13' come i piani di questo palazzone) e l'altro a Romero (quello d'annata, mica il deprimente 'Survival of the Dead'), senza dimenticare chi sono: la banlieue è sovrana e - Kassovitz ringrazierà - l'odio continua a regnare. Professionisti ma non bari, i due registi mischiano le carte. (...) 'The Horde' ha una particolarità di genere: ferisce di nuovo con armi vecchie, popola la suburra di spurghi, metaforizza il vulnus che mangia tutti. E vomita nonsense: vivo, morto, X. Incognita politica, orda barbarica: dimenticate Baricco, qui c'è urgenza. Bassa, sporca, morale. Horror." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 30 settembre 2010)

"2009: nell'anno della Mostra di Venezia che celebra definitivamente lo sdoganamento del cinema di genere inserendo l'ultimo horror zombi di Romero (il superdeludente 'Survival of the Dead') in Concorso, due ragazzini francesi escono inorriditi e delusi dalla visione della pellicola del loro maestro vista al Lido tra gli spettatori. Si chiamano Yannick Dahan e Benjamin Rocher. Chi? Sono loro due i veri re degli zombi in laguna. Tra gli appassionati gira voce che i francesini abbiano realizzato un filmone presente alle Giornate degli autori proprio in quell'edizione 2009. Titolo: 'La Horde' ('L'orda'). 2010: eccolo finalmente nei cinema italiani. (...) Tutto impressionante: il ritmo, la violenza, gli attori con splendide facce da duri (Eriq Ebouàney, già ammirato dalle nostre parti in 'Bianco e nero'), l'invenzione macabra (stai per diventare uno zombi? Abbranca un tizio... così te lo mangi appena trasformato!). Solita invidia nel finale. I francesi fanno questo cinema di grande potenza e personalità, checché se ne pensi. E noi non riusciamo a produrre un horror decente da anni e anni." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 1 ottobre 2010)

"Anche il cinema francese adesso ha il suo film di zombie: 'The Horde' di Yannick Dahan e Benjamin Rocher. I puristi del genere, semmai ce ne fossero, storcerebbero subito il naso innanzi a questa versione francese del mito americano dei morti viventi, perché ad essa mancherebbe quella dimensione di metafora politica che ha contraddistinto molti dei film della saga, da Romero in poi. (...) 'The Horde' ama l'azione e la macelleria e disdegna il quadro di insieme, anche se fa un minimo riferimento, laterale e tangenziale, alla società francese affamata dei non garantiti. (...) A parte, dunque, un pallido riferimento ai morti che si vendicano della società, il resto è un puro esercizio di sopravvivenza che ricorda più 'Alien' (ma alla lontana), che i morti viventi. 'The Horde' è un nuovo e ultimo capitolo dell'horror francese, che a sua volta si inserisce nella nuova scena dell'horror europeo. I francesi da tempo battono il chiodo del genere, e con qualche risultato." (Dario Zonta, 'L'Unità', 1 ottobre 2010)

"Alla Mostra di Venezia l'orrore s'è installato solidamente nell'ultimo decennio. Nella rassegna parallela 'Le giornate degli autori' dell'anno scorso c'era a rappresentarlo anche 'La Horde' di Yannick Dahan & Benjamin Rocher, che ora esce anglicizzato in 'The Horde', come se intitolarlo 'L'orda' fosse banale. Al provincialismo lessicale degli italiani cinefili, che riconduce ogni lingua all'inglese, corrisponde il provincialismo di certi cineasti nel ricalcare un sottogenere dell'orrore, qui quello della zombaggine. Gli epigoni, più che i continuatori, di George Romero sono ormai legione. Dahan & Rocher si sono limitati a sostituire uno sfondo di periferia parigina al sobborgo di metropoli statunitense o, come nella 'Notte dei morti viventi', uno sfondo rurale da 'American Gothic'. Il resto è una somma di pregiudizi, avidità, razzismi. E qui tutto è esasperato, ma non va lontano dalla realtà di un continente che risponde alla crisi del capitalismo dando ragione - senza accorgersene - a Marx. (...) Ma qui non siamo nel centro della città e il 'male' non è - per il momento - circoscritto, come in 'Rec' e 'Rec 2', di Jaume Balaguerò, altra variante europea della zombaggine. No, qui l'inferno condominiale sintetizza ciò che sta accadendo ovunque." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 1 ottobre 2010)

"Piacerà a chi ormai sa che i migliori horror oggi arrivano dalla Francia. 'La horde' è pieno di effettacci ma anche di ironia." (Giorgio Carbone, 'Libero' '1 ottobre 2010)