Target - scuola omicidi

Target

USA 1985
Desiderosa di vedere Parigi, Donna Lloyd, una bella signora americana, lascia per un breve periodo il marito Walter ed il ventenne figlio Chris. Ma a Parigi essa viene rapita. Walter e Chris, pur legati da un affetto un po' scontroso, partono immediatamente per l'Europa. A Parigi l'inoffensivo commerciante Walter contatta un amico che gli promette assistenza: l'amico è un ex- collega di Walter il quale, con immensa sorpresa di Chris, si rivela come un ex-agente della CIA, da anni dimessosi dal servizio. Per i due si prepara una infinita serie di ostacoli e di guai. Già all'aeroporto qualcuno fa fuori uno sconosciuto, che aveva avvicinato Walter mostrandogli il braccialetto della moglie. Ben presto, tra funamboliche corse in macchina, pedinamenti ed attentati, i due americani si trovano nel mirino di due organizzazioni diverse, contro le quali i servizi della CIA si direbbero impotenti. Passati infine a Berlino Est su consiglio di un ex-colonnello (un amico di Walter, gravemente ammalato e che verrà brutalmente ucciso da un misterioso killer), allo scopo di cercare colà un certo Schroeder, probabilmente sequestratore della donna, ex-agente di parte orientale e nemico giurato di Walter, quest'ultimo viene infine a contatto con il rivale. Schroeder, un uomo ormai anziano ed impedito su di una carrozzella, accusa Walter di avergli ucciso, nel quadro di una certa "operazione scopa", risoltasi a suo tempo in una ecatombe di agenti, la moglie e due figli. Walter smentisce: all'epoca egli lavorava negli uffici il responsabile del massacro fu qualcun altro. Schroeder finisce con il credere a ciò che gli viene assicurato, fa ritrovare all'americano in un capannone la moglie legata ad una sedia già predisposta per saltare in aria e a questo punto, arrivano sul posto il capo parigino della CIA con i suoi uomini. L'autore dell'eccidio lamentato da Schroeder era lui, i misteriosi attentati e gli ostacoli che Walter aveva subito a Parigi e ad Amburgo, avevano lo scopo di eliminare chi sapeva troppe cose, rinverdite da un rapimento destinato a riportare a galla episodi pericolosi. Walter liberata la moglie dai lacci si allontana con costei e con il figlio mentre Schroeder provvede a vendicarsi del suo vero nemico, facendo esplodere il capannone e morendo con questi in un rogo spaventoso.
SCHEDA FILM

Regia: Arthur Penn

Attori: Gene Hackman - Walter Lloyd, Matt Dillon - Chris Lloyd, Gayle Hunnicutt - Donna Lloyd, Victoria Fyodorova - Lisa, Ilona Grubel - Carla, Josef Sommer - Taber, Guy Boyd - Clay, Jacques Mignot - Impiegato, Ric Krause - Howard, Tomas Hnevsa - Henke, Charlette Bailey - Centralinista, Randy Moore (II) - Accompagnatore turistico, Herbert Berghof - Schroeder, Jean-Pol Dubois - Glasses, Ray Fry - Mason, Veronique Guillaud - Segretaria, Caterine Rethy - Inferimiera, James Selby - Ross, James Stewart - Ballard, Richard Munch - Il colonnello, Werner Pochath - Agente giovane, Brad Williams - Addetto controllo, Robert Leinsol - Uomo di colore, Jani Hol - Proprietaria, Ulrich Haupet - Agente anziano

Soggetto: Leonard Stern

Sceneggiatura: Don Petersen, Jose' Luis Navarro

Fotografia: Jean Tournier

Musiche: Michael Small

Montaggio: Stephen A. Rotter, Richard P. Cirincione

Scenografia: Willy Holt, Gene Lasko

Arredamento: Gabriel Béchir

Costumi: Marie-Françoise Perochon

Effetti: René Albouze

Aiuto regia: Alain Tasma, Vincent Macheras

Seconda unità: Gene Lasko

Durata: 122

Colore: C

Genere: AZIONE

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: ZANUCK/BROWN (PER CBS PRODUCTIONS)

Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI (1986) - TWENTIETH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

NOTE
- SUONO: BERNARD BATS

- GIRATO A PARIGI, AM BURGO, CORPUS CHRISTI E FORT WORTH VICI-NO DALLAS (TEXAS)
CRITICA
Gene Hackman dà un'altra interpretazione maiuscola: la sua presenza è la sola vera ragione del film. Attore fisico com'è, calza la sua parte con un guanto. Ma è un film opaco, la scenografia stereotipata. (Laura e morando Morandini, Telesette) Forse per Arthur Penn è arrivato il tempo della pensione: da attore impegnato, si trasforma qui in narratore solido, ma banale, di una convenzionale storia spionistica un po' fuori tempo. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv)

"Passabile poliziesco del poliedrico Arthur Penn, che condisce un appassionante, anche se poco credibile, intrigo internazionale con l'approfondito studio dei caratteri: bello il ritratto del figlio che scopre di colpo un genitore a lui sconosciuto. Gene Hackman, al solito ottimo livello, surclassa Matt Dillon, una faccetta da fotoromanzo più che da cinema". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 30 agosto 2001)