Simon del deserto

Simón del desierto

MESSICO 1965
Da molti anni il monaco Simón vive su di una colonna in pieno deserto. Si nutre di poche cose offertegli da alcuni frati di un convento vicino, viene venerato dalla gente che accorre a vederlo e a implorare grazie, fa miracoli e allo stesso tempo subisce tentazioni di ogni sorta da parte degli uomini e del maligno. Lo stilita riesce sempre a individuare l'insidia del male e a rifiutarla, forte della preghiera e di un animo temperato dall'ascetismo più severo. Un giorno, all'improvviso, un jet lo trasporta dal V secolo al XX, in piena New York, in un night dove Simón segue assente, dubbioso, il ritmo sfrenato delle danze.
SCHEDA FILM

Regia: Luis Buñuel

Attori: Claudio Brook - Simón, Silvia Pinal - Diavolo, Hortensia Santoveña - Madre, Enrique Álvarez Félix - Fra Matías, Enrique Del Castillo - Lo storpio, Francisco Reiguera - Diavolo travestito da strega, Luis Aceves Castañeda - Frate, Antonio Bravo - Frate, Jesús Fernández - Pastore nano (non accreditato, Glauber Rocha - non accreditato, Eduardo MacGregor, Enrique García Álvarez

Soggetto: Luis Buñuel

Sceneggiatura: Julio Alejandro, Luis Buñuel

Fotografia: Gabriel Figueroa

Musiche: Raúl Lavista

Montaggio: Carlos Savage

Altri titoli:

Intolleranza - Simone del deserto

Intolleranza

Intolleranza: Simone del deserto

Simon in der Wüste

Simon of the Desert

Durata: 45

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO RELIGIOSO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.33)

Produzione: GUSTAVO ALATRISTE

Distribuzione: ITAL NOLEGGIO CINEMATOGRAFICO (1975) - DVD: MULTIMEDIA SAN PAOLO (2002)

NOTE
- NEL 1975 IL FILM E' STATO DISTRIBUITO UNITAMENTE A "IL TRENO FANTASMA" DI ANTHONY HARVEY CON IL TITOLO "INTOLLERANZA".

- PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA E PREMIO FIPRESCI (EX-AEQUO CON "MODIGA MINDRE MÄN" DI LEIF KRANTZ E "MNE DVADTSAT LET" DI MARLEN KHUTSIYEV) ALLA XXVI MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1965).
CRITICA
"... Questa pellicola è compatta, buñuelliana al cento per cento, ricca di stimoli artistici e pienissima di temi. Soprattutto se accostato ad altri 'eroi' di Buñuel, il Simòn invita a riflettere: il bene e il male; ascetismo e attivismo; distacco o immersione nella società; rapporto individuale o ecclesiale con Dio; peccato e redenzione; e mille altre proposte. Come sempre il discorso di questo Autore rimane avvolto di mistero e di dubbio; può essere condotto a conclusioni antitetiche a seconda delle posizioni del lettore". ('Segnalazioni cinematografiche', vol.79, 1975)