Silence... on tourne

Skout... hansawar

EGITTO 2001
Distrutta dal recente divorzio, la ricca cantante e attrice Malak cede alle lusinghe dell'arrivista Lamei e, poco a poco, viene assalita da una passione ossessiva nei suoi confronti. Quando alcuni dei suoi più cari amici si rendono conto di quanto Lamei possa essere pericoloso per lei e la sua carriera tentano di separarla da lui: per questo fanno credere all'uomo che il ricco patrimonio di famiglia sia destinato alla figlia di Malak, Paula. Lamei cade nel tranello e comincia a corteggiare Paula ...
SCHEDA FILM

Regia: Youssef Chahine

Attori: Latifa - Malak, Ahmed Wafik - Lamei, Ahmed Bedeir - Alphi, Magda El Khatib - La Nonna, Mostapha Chaaban - Nasser, Rubi - Paula, Ahmed Mehrez - Abbas, Zaki Abdel Wahab - Ezz Eldine

Soggetto: Youssef Chahine

Sceneggiatura: Youssef Chahine

Fotografia: Pierre Dupouey

Musiche: Omar Khairat

Montaggio: Rachida Abdel Salam, Tamer Ezzat

Scenografia: Hamed Hemdan

Costumi: Nahed Nasrallah

Altri titoli:

Skoot hansawwar

Durata: 102

Colore: C

Genere: MUSICALE COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1,85) DOLBY SR

Produzione: HUMBERT BALSAN PER OGNON PICTURES - MISR INTERNATIONAL - FRANCE 2 CINEMA - HAVAS IMAGE, CANAL + - CENTRE NATIONAL DE LA CINEMATOGRAPHIE

Distribuzione: LADY FILM

Data uscita: 2002-08-23

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 58. MOSTRA DI VENEZIA. (2001)
CRITICA
"Commedia 'pazza' e sofisticata, quasi un omaggio a Carlo Goldoni, erroneamente messa non in concorso. Musica, danza, canzoni struggenti, fantasmagorie degne di Randal Kleiser e 'Grease', omaggi a Om Kalthoun, Mafouz e gli altri grandi dello spettacolo egiziano anni 30-50 in un 'film sul cinema' di certo ricco di notazioni e passioni autobiografiche, e di un mestiere alla Monicelli per la ritmica delle emozioni. Titolo cameriniano, stessa astuzia nello stuzzicare il Mubarak mood come i telefoni bianchi fecero col Duce,
'Silenzio... si gira' racconta l'amor fou di una superdiva straricca, Malak, per un latin lover arrivista e finto biondo dei quartieri poveri". (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 5 settembre 2001)