Rimini

3/5
Il cineasta austriaco Ulrich Seidl prosegue la sua riflessione sulla solitudine dell'essere umano. Cinico, senza speranza, il film è un ritratto di frattura del mondo di oggi

Leggi la recensione

AUSTRIA 2021
Due fratelli: uno è un cantante pop che conduce i turisti in autobus nella bassa stagione a Rimini; l'altro ha perso il lavoro e la fidanzata in Romania e cerca di diventare un insegnante di judo. A lungo separati i due si ritroveranno, dopo la morte della madre, per fare i conti con il proprio passato.
SCHEDA FILM

Regia: Ulrich Seidl

Attori: Michael Thomas - Richie Bravo, Tessa Göttlicher - Figlia, Hans-Michael Rehberg - Padre, Inge Maux - Emmi Fleck, Claudia Martini - Annie, Georg Friedrich - Ewald

Sceneggiatura: Ulrich Seidl, Veronika Franz

Fotografia: Wolfgang Thaler

Musiche: Fritz Ostermayer, Herwig Zamernik

Montaggio: Mona Willi

Scenografia: Andreas Donhauser, Renate Sturminger-Martin

Costumi: Tanja Hausner

Suono: Matz Müller, Klaus Kellermann

Durata: 114

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: ULRICH SEIDL PER ULRICH SEIDL FILMPRODUKTION, PHILIPPE BOBER, MICHEL MERKT, ESSENTIAL FILMPRODUKTION, PARISIENNE DE PRODUCTION

Distribuzione: WANTED CINEMA (2022)

Data uscita: 2022-08-25

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 72. FESTIVAL DI BERLINO (2022).

- IN ANTEPRIMA ITALIANA AL 16. BIOGRAFILM 2022.
CRITICA
"(...) Seidl si impegna a rendere sontuosamente visibile quanto è normalmente coperto da tabù sociali, pubbliche decenze e profonde paure: le pulsioni che le esibizioni di Richie Bravo scatenano nelle pensionate che svernano in riviera sono fondamentalmente le stesse che coinvolgono le ragazzine innamorate dei cantanti delle boy band, ugualmente sproporzionate e ridicole e ugualmente comprensibili e umanissime. A fare la differenza è la prossimità della morte, il tabù per eccellenza, che in 'Rimini'i si presenta già nell'incipit quando Richie raggiunge la città natale per i funerali della madre, e continua a punteggiare il racconto con brevi segmenti dedicati al padre (...). Anche se è difficile riconoscere in questa esibizione un intento liberatorio, non si può negare che il film sia molto divertente e per nulla morboso: attraverso la vitalità cialtronesca di Richie e il suo discutibile carisma (...) Seidl mette a nudo una modalità del maschile ridicola ma perfettamente complementare al patetico femminile. E, come sempre, il suo sguardo è pietoso: la morte è paziente ma implacabile: assolvere è un dovere, in attesa che emergenze nuove arrivino a travolgere la vita ed equilibri morali faticosamente raggiunti. (...) 'Rimini' conferma il pessimismo e la lucidità di Seidl oltre che la coerenza del suo progetto registico (...)." (Luca Mosso, 'Il Manifesto', 12 febbraio 2022)