Quella cosa chiamata amore

The Thing Called Love

USA 1993
La giovane Miranda Presley decide di lasciare New York per andare a Nashville e partecipare a un'audizione per cantanti di musica country presso il 'Bluebird Cafe'. Purtroppo la prova non va come sperato, ma Miranda stringe una bella amicizia con alcuni ragazzi, anche loro aspiranti musicisti: il talentuoso ma instabile James Wright, il timido e romantico Kyle Davidson e la dolce svampita Linda Lue Linden. Decisa a riprovarci, Miranda si trova un alloggio e un lavoro in città continuando nel frattempo a scrivere le sue canzoni e divenendo ben presto l'oggetto del desiderio sia di James che di Kyle. A spuntarla è James che, durante una gita a Graceland, chiede a Miranda di sposarlo. Tuttavia, il carattere lunatico di James, il peso della vita matrimoniale e la carriera artistica che non decolla porteranno Miranda alla drastica decisione di tornarsene a casa. Durante il viaggio in pullman, però, lei riuscirà finalmente a scrivere la canzone giusta per superare l'audizione al Bluebird.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Bogdanovich

Attori: Samantha Mathis - Miranda Presley, River Phoenix - James Wright, Dermot Mulroney - Kyle Davidson, Sandra Bullock - Linda Lue Linden, K.T. Oslin - Lucy, Anthony Clark - Billy, Webb Wilder - Ned, Earl Poole Ball - Floyd, Deborah Allen - Se stessa, Jimmie Dale Gilmore - Se stesso, Katy Moffatt - Se stessa, Jo-El Sonnier - Se stesso, Pam Tillis - Se stessa, Kevin Welch - Se stesso, Trisha Yearwood - Se stessa, Micole Mercurio - Mary, Barry Shabaka Henley - Reverendo Raymond, Starletta DuPois - Selma, Wayne Grace - R.C., Paul Hampton - Doug Siskin

Soggetto: Carol Heikkinen

Sceneggiatura: Carol Heikkinen

Fotografia: Peter James

Musiche: G. Marq Roswell

Montaggio: Terry Stokes

Scenografia: Michael Seymour

Arredamento: Cloudia

Costumi: Rita Riggs

Durata: 116

Colore: C

Genere: MUSICALE ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DE LUXE

Produzione: PARAMOUNT PICTURES

NOTE
- ULTIMO FILM DI RIVER PHOENIX.
CRITICA
"Film su commissione per P. Bogdanovich, assunto in sostituzione di un altro regista licenziato dai boss della Paramount dopo pochi giorni di riprese, ma la fiacca e ondivaga sceneggiatura di Carol Heikkinen non lo soccorre: manca di un vero conflitto, di un vero scopo." ('Il Morandini, dizionario dei film')