Quando c'era Marnie

Omoide no Mânî

4/5
L’ennesimo, prezioso tassello del mosaico Ghibli. Sperando non sia l’ultimo

Leggi la recensione

GIAPPONE 2014
Anna, una ragazzina timida e solitaria di 12 anni, vive in città con i genitori adottivi. Un'estate viene mandata dalla sua famiglia in una tranquilla cittadina vicina al mare ad Hokkaido. Lì Anna trascorre le giornate fantasticando tra le dune di sabbia fino a quando, in una vecchia casa disabitata, incontra Marnie, una bambina misteriosa con cui stringe subito una forte amicizia...
SCHEDA FILM

Regia: Hiromasa Yonebayashi

Soggetto: Joan G. Robinson - romanzo

Sceneggiatura: Keiko Niwa, Masashi Ando, Hiromasa Yonebayashi

Musiche: Takatsugu Muramatsu

Scenografia: Yohei Taneda

Altri titoli:

Quando Marnie era qui

When Marnie Was There

Omoide no Marnie

Souvenirs de Marnie

Durata: 143

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Tratto da: romanzo "Quando c'era Marnie" di Joan Gale Robinson (ed. Kappalab)

Produzione: STUDIO GHIBLI, TOHO COMPANY, DENTSU, KDDI CORPORATION, NIPPON TELEVISION NETWORK (NTV), HAKUHODO DY MEDIA PARTNERS, MITSUBISHI MOTORS CORPORATION

Distribuzione: LUCKY RED (2015)

Data uscita: 2015-08-24

TRAILER
NOTE
- CANDIDATO ALL'OSCAR 2016 COME MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE.
CRITICA
"Adattamento dell'omonimo libro di Joan G. Robinson, il film di Hiromasa Yonebayashi, attraversato dal confine tra ricordo, immaginazione e desiderio, si inserisce nel filone più realistico dello Studio Ghibli (...). Sempre popolato dall'amore e dai sogni, da streghe e dalla magia, lo Studio Ghibli si sposta, con la produzione di 'Quando c'era Marnie', in una dimensione più interiore raccontando la storia di Anna(...). La fragilità di un'infanzia privata degli affetti, la distanza con i tutori che, agli occhi della ragazzina, sembrano più interessati alla salute che alla costruzione di un legame profondo, sono i pesi che attraversano l'esistenza di Anna. Gli eventi, sciolti e confusi scoprono la verità della protagonista e, attraverso un climax forte e commovente, rivelano la vera storia familiare di Anna e di Marnie. Hiromasa Yonebayashi conduce lo spettatore a riflettere, con un'efficace asciuttezza, sulla fragilità dei legami e sul naturale sanguigno bisogno di avere una famiglia, di costruire un legame autentico con i propri genitori. Se con 'Arrietty' Yonebayashi aveva affrontato il dolore della morte, la gioia di vivere e la paura dell'estinzione, con 'Quando c'era Marnie' il regista si conferma, (soprattutto nella costruzione della seconda parte del film, più poetica e toccante rispetto alla prima) nel rivelare la solidità delle relazioni che si generano tra le persone che non riescono o hanno timore di avere un posto nel mondo. Per bambini ma anche soprattutto per famiglie, 'Quando c'era Marnie' è un film da non perdere perché rimette al centro, nella nostra realtà invasa dai social, quel mondo interiore, tipico della fanciullezza, più ricco e meno difficilmente comunicabile." (Emanuela Genovese, 'Avvenire', 22 agosto 2015)

"Dici Studio Ghibli e pensi subito ad una filmografia unica, capace di regalare autentiche perle come questo ultimo film, ennesimo capolavoro della fabbrica dei sogni." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 21 agosto 2015)

"(...) presentato in anteprima a Giffoni, è il nuovo cartoon partorito dalla major nipponica fondata da Hayao Miyazaki e dal suo ex mentore Isao Takahata. L'allievo Hiromasa Yonebayashi adatta quasi magnificamente una ghost story inglese. Quasi, perché se la prima parte è magnetica ed elegante nel suggerire una love story omosessuale, il finale si lascia andare a qualche colpo di scena di troppo. Ma in tempi di computer animation dal ritmo sempre più incalzante, l'animazione dello Studio Ghibli svolge perfettamente il ruolo del contrappunto. Chiari i riferimenti a 'Shining' nella riproposta visiva di un passato di fantasmi che tornano ad animare gli interni della villa dove Marnie è prigioniera di un'oscura ritualità. La pellicola non offre la fantasia pericolosamente allegra del Miyazaki de 'La città incantata' quanto piuttosto i toni più cupi del suo testamento cinematografico 'Si alza il vento'." (Francesco Alò', Il Messaggero', 25 luglio 2015)