Pole Position - I guerrieri della formula uno

ITALIA 1980
Brani di repertorio che illustrano i problemi tecnici dell'automobilismo, il variopinto carrozzone dello spettacolo, i drammi dei piloti e dei costruttori.
SCHEDA FILM

Regia: James Davis, Oscar Orefici, Ronald King

Attori: Mario Andretti - Se stesso, Carlo Chiti - Se stesso, Elio De Angelis - Se stesso, Patrick Depailler - Se stesso, Enzo Ferrari - Se stesso, Emerson Fittipaldi - Se stesso, Wilson Fittipaldi - Se stesso, Bruno Giacomelli - Se stesso, Jean Pierre Jabouille - Se stesso, Alan Jones (III) - Se stesso, Niki Lauda - Se stesso, Maurizio Merli - Se stesso, Luca Montezemolo - Se stesso, Paul Newman - Se stesso, Enzo Osella - Se stesso, Didier Pironi - Se stesso, David Purley - Se stesso, Clay Regazzoni - Se stesso, Carlos Reutmann - Se stesso, Jody Scheckter - Se stesso, Tommaso Tommasi - Se stesso, Gilles Villeneuve - Se stesso, Roger Williamson - Se stesso

Soggetto: Oscar Orefici - anche testi, Mario Morra

Fotografia: Mike Garrison

Musiche: Maurizio De Angelis, Guido De Angelis

Montaggio: Mario Morra

Durata: 112

Colore: C

Genere: SPORTIVO DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Produzione: ALESSANDRO FRACASSI PER RACING PICTURES

Distribuzione: VARIETY MARTINO

CRITICA
"Come tutti sanno, il documentario non è figlio del cinema a soggetto (vedi i Fratelli Lumières) ed ha compiuto una sua validissima evoluzione tecnica, artistica e didattica. Una strada difficile, anche se non impossibile, è toccata al lungometraggio documentaristico che, per i suoi elevati costi tende a raggiungere il grosso pubblico pagante e si trova costretto a rivaleggiare con il film a soggetto sul campo commerciale. Ma anche in questo particolare fenomeno, la storia del cinema, passata e recente, dimostra che l'obiettivo è possibile con alcune condizioni: offrire un interesse con la materia scelta e con gli spezzoni montati; soddisfare l'intelligenza e la curiosità degli spettatori con distribuzioni e illustrazioni adeguate. I responsabili di questo 'Pole Position' sembrano avere ignorato i suesposti dati di esperienza e di buon senso. Essi hanno mirato a una malintesa commercialità ammonticchiando confusamente il materiale raccolto (di cui una buona metà è ripetitivo e didatticamente pleonastico), pensando che l'interesse potesse nascere solo dalla parata di personalità (corridori, divi occasionalmente presenti, tecnici), e dalla replicata presentazione di episodi clamorosi e tragici. In modo particolare, nella distribuzione generale degli spezzoni non si nota alcuna forma di logica. Un prodotto del genere, per conseguenza, può interessare unicamente i patiti dello sport automobilistico". ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 90, 1981)