Perpetual Motion

Wuqiong Dong

Bilancio corale della nuova Cina. In Orizzonti, con tanto humor nero e troppi monologhi

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CINA 2005
Leggendo la posta elettronica del marito, Niuniu, affermata direttrice di una rivista di moda, si rende conto che lui la tradisce con una delle sue amiche. Per capire chi tra di loro sia la fedifraga, lei invita tre probabili sospette nella sua elegante dimora, cogliendo a pretesto la ricorrenza della Festa di Primavera. Nel corso della cena, tra gustosi manicaretti e vecchie spillette in onore di Mao, confessioni e ricordi, le quattro donne ripercorrono il comune passato ma valutano anche il presente della nuova Cina. Con un colpo di scena finale...
SCHEDA FILM

Regia: Ning Ying

Attori: Hong Huang - Niuniu, Liu Sola, Li Qinqin, Ping Yanni, Zhang Hanzhi - La Domestica

Soggetto: Ning Ying, Liu Sola, Hong Huang

Sceneggiatura: Ning Ying, Liu Sola, Hong Huang

Fotografia: Andrea Cavazzutti, Ning Ying

Musiche: Liu Sola

Montaggio: Ning Ying

Scenografia: Yang Xiaoping

Costumi: Ji Mi

Altri titoli:

Moto perpetuo

Durata: 86

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: BEIJNG HAPPY VILLAGE

NOTE
- IN CONCORSO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005) NELLA SEZIONE "ORIZZONTI".
CRITICA
"Intriso di humor nero, 'Perpetual Motion' cattura l'attenzione nonostante gli interminabili e a volte troppo insistiti monologhi delle protagoniste. Le quali, arrivate a dover fare i conti con i primi seri bilanci esistenziali, si consolano sostenendo che la menopausa è sexy ed è una delle cose che l'uomo più apprezza in una donna. Si parla di vivi di morti, e di entrambi con nostalgia. E si parla anche di amanti inglesi, francesi e cinesi, i più bravi a conquistare le donne prima con le parole e poi, se proprio deve essere, con i fatti. Quattro donne più una, la governante, per un impianto teatrale piuttosto comune che però, grazie alla bravura delle attrici, riesce a non annoiare e dimostra come non si possa prescindere dall?ironia per raccontare anche le vicende più tristi di un paese in continua e complicata trasformazione come la Cina. (Alessandro Boschi, cinematografo.it, 5 settembre 2005)