Perdita Durango

SPAGNA 1997
Perdita Durango e il suo demoniaco amante Romeo rapiscono due ragazzi, Duane e Estelle, portandoli a Las Vegas...
SCHEDA FILM

Regia: Álex de la Iglesia

Attori: Rosie Perez - Perdita Durango, Javier Bardem - Romeo, Harley Cross - Duane, Aimee Graham - Estelle, James Gandolfini - Willie 'Woody' Dumas, Jay Hawkins - Adolfo, Demián Bichir - Catalina, Carlos Bardem - Reggie San Pedro, Santiago Segura - Dee, Harry Porter - Ford, Carlos Arau - Phillips, Don Stroud - Santos, Alex Cox - Doyle, Miguel Galvan - Doug, Regina Orozco - Lilly, Erika Carlson - Glory Ann, Roger Cudney - Herbert, Josefina Echanove - Nonna di Romeo, Cheli Godinez - Vicky, James Gooden - Manny Flynn, Miguel Iglesias - Danny Mestiza, Dewey Kellogg - Montana, Paco Pharrez - Nicky Bigfoot, Cesar Rodriguez - Dedo Peralta, Forrie J. Smith - Armendariz, William G. Stamper - Charly Park, Will 'Nahkohe' Strickland - Provinio Momo, David Villalpando - Skinny, Marco Bacuzzi - Tony, Andaluz Russell - Juana, Jessie Faller, Adelina Sinohui, Roberto Lopez, Paul Dapra, Craig Vincent, Steve Kennedy, Jay So, Lazaro Paterson, Gerardo Zepeda, Norman Stone, Katie Barberi, Pam Risner, Kenny Jacobs, Salvador Gomez, Vadira Zapata, Maya Zapata, Emily Blanton, Abel Woolrich, Gabriel Berthier

Soggetto: Barry Gifford

Sceneggiatura: Barry Gifford, David Trueba, Álex de la Iglesia, Jorge Guerricaechevarría

Fotografia: Flavio Martínez Labiano

Musiche: Simon Boswell

Montaggio: Teresa Font

Scenografia: José Luis Arrizabalaga, Biaffra

Costumi: María Estela Fernández, Glenn Ralston

Effetti: Jackson Burns, Danny Lester, Jim Wheelock, L2 Visual Effects

Altri titoli:

Dance with the Devil

Durata: 136

Colore: C

Genere: AZIONE

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35) - ARRIFLEX

Tratto da: romanzo "59 Degrees and Raining: The Story of Perdita Durango" di Barry Gifford

Produzione: CANAL + ESPANA - INSTITUTO MEXICANO DE CINEMATOGRAFIA - LOLAFILMS - MIRADOR FILMS - OCCIDENTAL MEDIA CORP. - SOGETEL S.A.

Distribuzione: ISTITUTO LUCE (2005)

Data uscita: 2005-06-24

CRITICA
"Un film di otto anni fa, mai uscito in Italia, e proposto adesso contando sulla attuale popolarità di Javier Bardem e sulla notorietà di Alex de la Iglesia, l'autore spagnolo quarantenne di 'Azione mutante' e di altri film appartenenti alla tradizione 'nera' del cinema spagnolo. (...) Tratto dal romanzo di Barry Gifford e da lui stesso sceneggiato con autentica sapienza." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 24 giugno 2005)

"'Ho un personaggio per te. Ha le sopracciglia unite'. David Lynch a Isabella Rossellini poco prima di 'Cuore selvaggio' (1990), trionfo a Cannes in cui la Rossellini recita il piccolo ruolo di 'Perdita Durango', fascinosa criminale con le sopracciglia alla Beppe Bergomi. Barry Gifford, scrittore da cui 'Cuore selvaggio' è tratto, le dedica nel 1997 un romanzo che nello stesso anno diventa 'Perdita Durango', secondo film di Alex de la Iglesia, ora affermato ('Crimen perfecto') ma all'epoca quasi esordiente. Avevamo perduto Perdita. A voler essere precisi 'Perdita Durango', da noi dopo 8 anni rispetto al mondo, è più un secondo adattamento da Gifford che non uno spin-off da Lynch. Qui vediamo Perdita (Rosie Perez) innamorarsi in Spagna di Romeo (Javier Bardem), psicopatico con velleità stregonesche. I due approdano negli Usa, rapiscono una coppia di yankee, guidano un camion pieno di feti umani, uccidono chi si oppone e fanno l'amore il più possibile. Sesso, sangue, deserto, ironia e magia nera. Divertente, ma non portateci vostra nonna. Rosie Perez all'epoca era la star e Bardem, qui geniale soprattutto quando muore citando Vera Cruz di Aldrich, faceva la spalla. Qualcosa è cambiato." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 24 giugno 2005)

"Prima ancora che un film 'Perdita Durango' è una stravaganza. Ampiamente premiata. (...) Ognuno è al suo posto, mentre tutto intorno scorre sangue a fiumi, si compiono nefandezze inenarrabili e talvolta inguardabili per chi non sia disposto a reggere, per esempio, la necrofagia. Ma non crediate che in questa coproduzione tra Messico, Spagna e Stati Uniti ci siano solo efferatezze, esiste anche la nostalgia e sentimenti delicati, come la rievocazione che Romeo fa del primo film che ha visto su uno schermo non proprio stabile: 'Vera Cruz'. Con Burt Lancaster che viene seccato da Gary Cooper. Immagine suggestiva che viene ricostruita nel finale per integrarsi perfettamente con il racconto. Vite che scorrono sul filo del rasoio, nomi che riecheggiano destini segnati, amori strappati a forza di disperazione, e tutto che finisce nell'azzardo di Las Vegas, capitale dell'irrealtà. A confronto Hollywood è un mondo concreto. Le luci dello strip della cittadina del Nevada illuminano uno scenario che non esiste, se non come scenografia dell'illusione. E 'Perdita Durango' non poteva che terminare il suo viaggio in questo luogo di anime perse." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 1 luglio 2005)