Pau i el seu germà

SPAGNA 2001
Durante una visita alla madre, Pau riceve una telefonata: Alex, il fratello scomparso da molto tempo, si è suicidato. Insieme alla madre, Pau decide di partire alla volta di un piccolo villaggio sui Pirenei dove il fratello ha vissuto prima di togliersi la vita. Durante il doloroso viaggio, madre e figlio riscoprono parte di loro stessi.
SCHEDA FILM

Regia: Marc Recha

Attori: David Selvas - Pau, Nathalie Boutefeu - Marta, Marieta Orozco - Sara, Luis Hostalot - Emili, Alicia Orozco - Mercè, Juan Márquez - Toni, David Recha - Alex, María Tort - Teresina, Joan Guzmán - Pere

Soggetto: Joaquín Jordà, Marc Recha

Sceneggiatura: Joaquín Jordà, Marc Recha

Fotografia: Hélène Louvart

Musiche: Aitor Millán Fernández, Xavier Turull, Geronacion, Fred Vilmar, Toni Xuclà, El Gitano

Montaggio: Ernest Blasi

Altri titoli:

Pau y su hermano

Pau et son frère

Pau and His Brother

Durata: 110

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRIFLEX 535 B, 35 MM (1:1.66)

Produzione: JBA PRODUCTION, CANAL+, OBERÓN CINEMATOGRÁFICA, TVC, TV3, TVE

NOTE
- FILM IN LINGUA CATALANA PRESENTATO IN CONCORSO AL 54MO FESTIVAL DI CANNES (2001).

- IL FILM INIZIALMENTE DOVEVA RACCONTARE LA STORIA DI DUE BOSCAIOLI MA POI, A CAUSA DEI CAMBIAMENTI AMBIENTALI APPORTATI PRIMA DELLE RIPRESE DEL FILM DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLA LOCATION, I DUE FRATELLI SONO DIVENTATI OPERAI STRADALI.
CRITICA
"Ha fatto scattare un'inevitabile associazione con 'La stanza del figlio' il film di Marc Recha soprattutto in una scena (anche se non con la stessa commozione) le immagini di Nanni Moretti (...). Il trentenne Recha ha girato un film sobrio, realistico, fotografato in luce naturale, raccontando una storia di rinascite attraverso una morte". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 maggio 2001)

"Recha registra i suoni del mondo, dalla città al vento dei monti, inquadrando nubi ed escavatrici, cercando di comporre nella 'durata' dell'immagine una suite audiovisiva dell'assenza, in verità fin troppo marcata e troppo poco supportata dalla sceneggiatura". (Silvio Danese, 'Il giorno', 11 maggio 2001)