Parigi, 13arr.

Les Olympiades

3/5
Jacques Audiard nella Chinatown parigina a tallonare i giovani: niente da eccepire, ma come non sentirlo sprecato? In Concorso a Cannes 74

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FRANCIA 2021
Parigi 13° distretto, il quartiere delle Olimpiadi. Émilie incontra Camille che è attratta da Nora, che a sua volta conosce Amber. Tre ragazze e un ragazzo: sono amici, a volte amanti e spesso entrambi.
SCHEDA FILM

Regia: Jacques Audiard

Attori: Lucie Zhang - Émilie, Makita Samba - Camille, Noémie Merlant - Nora, Jehnny Beth - Amber Sweet, Camille Léon-Fucien - Eponine, Océane Cairaty - Stéphanie, Anaïde Rozam - Leïla, Pol White - Padre di Camille, Geneviève Doang - Karin, Geneviève Doang - Sorella di Émilie, Lumina Wang - Sandra, Stephen Manas

Soggetto: Adrian Tomine - racconti

Sceneggiatura: Céline Sciamma, Léa Mysius, Jacques Audiard

Fotografia: Paul Guilhaume

Musiche: Rone

Montaggio: Juliette Welfling

Scenografia: Mila Préli

Costumi: Virginie Montel

Suono: Brigitte Taillandier, Vincent Goujon, Hortense Bailly, Niels Barletta

Altri titoli:

Paris, 13th District

Durata: 106

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (:1.85)

Tratto da: dal fumetto 'Killing and Dying' (Morire in piedi) di Adrian Tomine (ed. Rizzoli, 2016)

Produzione: VALÉRIE SCHERMANN PER PAGE 114 - FRANCE 2 CINÉMA

Distribuzione: EUROPICTURES (2022)

Data uscita: 2022-03-24

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 74. FESTIVAL DI CANNES (2021).

- REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL+, CINÉ+, FRANCE TÉLÉVISIONS; IN ASSOCIAZIONE CON COFINOVA 17.
CRITICA
"Fra stazioni del metrò e centri commerciali, giardini e spianate, ristoranti e negozi le persone si urtano, si incrociano si cercano, si fuggono: 'Parigi, 13Arr.' parla di sentimenti che a volte rimangono sigillati, di un quartiere ancora non gentrificato, dei giovani fragili che lo abitano. Delusi dalla società e dalle relazioni professionali del nostro tempo, sopraffatti dalla precarietà che invade i rapporti, col bisogno di sentirsi accettati raccontano un sistema sociale, politico, economico che mette le persone in crisi allontanandole dalle proprie passioni. (...) Audiard (e Sciamma e Mysius) ci portano lungo (e dentro) questo movimento che allontana e avvicina i loro personaggi, che è fatto di scoperte e di improvvise perdite, di passaggi dolorosi e di esempi di resistenza. Con uno sguardo alla nouvelle vague, ma ai tempi dell' amore 2.0,la regia di Audiard sceglie un sontuoso bianco e nero e si afferma in una parola che si fa ricerca di sé, spazio del corpo, del desiderio, del sesso e dell' amore che dentro a questa parola vivono.(...) questi ragazzi non vogliono dimostrare nulla né farsi portatori di istanze, vivono la nostra epoca, ne esprimono le incertezze, esistono con la loro inquietudine in una gamma di sfumature e di sensibilità, palpitanti nonostante tutto di un'energia che li rende magnificamente universali." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 24 marzo 2022)