Omicidio a luci rosse

Body Double

USA 1984
Fra i molti attori che lavorano a Los Angeles vi è anche Jake Scully, un simpatico giovanotto che un giorno viene sul set licenziato dal suo ruolo (di vampiro), perché soffre di claustrofobia. Disoccupato e, in attesa di un'altra parte, egli accoglie l'offerta di Sam, un collega, che lo installa nella stupenda casa di un altro attore in viaggio per il mondo. La casa, che è su di un'altura, si trova in una posizione straordinaria e di lassù, grazie ad un potente telescopio, Scully per di più può ammirare tutte le sere una bellissima donna che, nel proprio appartamento, si spoglia, si profuma e si ingioiella, per abbandonarsi ai piaceri "personalissimi". Scully, incuriosito, segue la donna per strada e in un grande albergo-magazzino, notando però che essa è pedinata da uno strano ceffo; la segue ancora fin sulla spiaggia, dove invano tenta di lottare con lo sconosciuto, che deruba Gloria della tessera magnetica di accesso all'appartamento. Dopo di che, una sera, Gloria viene barbaramente assassinata dallo stesso individuo (la cui faccia è trasformata da una maschera di plastica) e così Scully, grazie al telescopio, diviene, involontariamente, testimone di un crimine. La polizia ha dei sospetti su di lui, anche perché ha scoperto nelle sue tasche un indumento femminile (che la donna aveva acquistato in un negozio); ma lo lascia comunque a piede libero. L'attore si mette allora, malgrado inesperienza e rischi, ad indagare: egli ignora che Sam, oltre che un modesto attore è anche un arrivista che ha sposato una donna ricca (Gloria) per i suoi soldi e, ritenendosi una persona eccezionale, vuole fare anche il produttore e regista. Per uccidere Gloria, Sam la presenta come esca all'incauto collega, avvalendosi poi di una pornostella - Holly - che Scully vedrà ancora con il telescopio nell'alloggio della morta e che costituirà il pezzo mancante dello sconcertante "puzzle". Dopo una serie di colpi di scena, cadaveri veri e cadaveri resuscitati, Scully potrà tornare sul "set". L'orribile tragedia che ha vissuto e la trappola da cui è uscito fortunosamente saranno anche servite a guarirlo dalla sua claustrofobia e dalle sue paure.
SCHEDA FILM

Regia: Brian De Palma

Attori: Craig Wasson - Jake, Melanie Griffith - Holly, Gregg Henry - Sam, Deborah Shelton - Gloria, Guy Boyd - Jim Mc Lean, Linda Shaw - Linda Shaw, Rebecca Stanley - Kimberly, David Haskell - Insegnante, Al Israel - Corso, Russ Marin - Frank, Monte Landis - Sid Goldberg, B.J. Jones - Douglas, Dennis Franz - Rubin, Lane Davies - Billy, Barbara Crampton - Carol, Douglas Warhit - Gestore della videoteca

Soggetto: Brian De Palma

Sceneggiatura: Robert J. Avrech, Brian De Palma

Fotografia: Stephen H. Burum

Musiche: Pino Donaggio

Montaggio: Gerald B. Greenberg, Bill Pankow

Scenografia: Ida Random

Costumi: Gloria Gresham

Effetti: Michael Douglas Middleton

Durata: 109

Colore: C

Genere: THRILLER GIALLO

Specifiche tecniche: PANAFLEX, SFERiCO (1: 1.85)

Produzione: COLUMBIA PICTURES CORPORATION, DELPHI 2

Distribuzione: RETEITALIA, CEIAD (1985) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO - COLUMBIA DVD

NOTE
- ULTIMA REVISIONE MAGGIO 1992.
CRITICA
"Film complicato da numerosi accidenti, denso per intenzioni ed immagini, è una costante ricerca di incastri, di effetti e di 'suspense'. Come 'thrilling' ha le carte in regola; la sceneggiatura (dello stesso regista, che è Brian De Palma, in una con Robert J. Avrech) lo assiste validamente. De Palma sa bene alternare violenza e sesso, dando all'andatura ritmi serrati ed imponendo agli aspetti 'fisici' delle sue interpreti più sensualità e morbosità, che sessualità 'tout-court'; ed è proprio li che va ad incappare il buon Scully, un giovanotto un po' incuriosito, un po' eccitato dalle manovre telescopiche, ma anche condizionato da quella claustrofobia, che lo blocca a volte a volte nella maniera meno desiderabile. E' anche un film d'azione, forse non poco macchinoso, al quale tuttavia il grande mestiere di De Palma (ben noto per 'Scarface', 'Vestito per uccidere', 'Carrie, lo sguardo di Satana', e tanti altri films) non manca di conferire la necessaria tensione. C'è anche un certo studio dell'ambiente degli attori e, qua e là, un pizzico di ironia. ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 99, 1985 )