OLIGARCH

OLIGARKH

GERMANIA 2002
Nel 1988 Platon Makowski, insieme a quattro amici (studenti universitari come lui), muove i primi passi nel nuovo sistema economico post sovietico, ancora instabile. Platon accumula ben presto una immensa fortuna, diventando potente e inimicandosi inevitabilmente i servizi segreti di Stato. Inizia una guerra senza esclusione di colpi fra Platon e il sistema, una guerra alla quale verranno sacrificati ideali e amici.
SCHEDA FILM

Regia: Pavel Lounguine

Attori: Vladimir Mashkov - Platon Makowski, Andrei Krasko - Shmakov, Mariya Mironova - Masha, Sergei Oshkevich - Viktor, Aleksandr Samojlenko - Musa, Levan Uchaneishvili - Larry, Marat Basharov - Koshkin, Aleksandr Baluyev - Koretsky, Mikhail Vasserbaum - Mark, Vladimir Golovin - Akhmet, Natalia Koliakanova - Nina, Vladimir Steklov - Belen'Kij, Vladimir Goussev - Lomov

Soggetto: Yuli Dubov

Sceneggiatura: Aleksandr Borodyansky, Pavel Lounguine, Yuli Dubov

Fotografia: Aleksei Fyodorov, Oleg Dobronravov

Musiche: Leonid Desyatnikov

Montaggio: Sophie Brunet

Scenografia: Pavel Lounguine

Costumi: Alina Budnikova

Altri titoli:

TYCOON

L'OLIGARCA

UN NOUVEAU RUSSE

Durata: 128

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: ROMANZO DI YULI DUBOV "BOLSHAYA PAJKA"

Produzione: CDP, FRANCE 2 CINEMA, GIMAGES FILMS, NETWORK MOVIE, ZDF/ARTE, MAGNAT, KOMINTER, STV, CANAL +

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

Data uscita: 2003-07-18

NOTE
PRESENTATO FUORI CONCORSO AL 55MO FESTIVAL DI LOCARNO (2002).
PRESENTATO AL NOIR IN FESTIVAL 2002.
CRITICA
"Piacerà a chi ama il cinema carico, pieno di scene madri di Pavel Lounguine. Quindici anni or sono sembrò il vate della perestrojka. Oggi i suoi film sembrano rimpiangere gli anni grigi di Brezhnev". (Giorgio Carbone, 'Libero', 18 luglio 2003)

"Pavel Lounguine, 53 anni, nato a Mosca, emigrato in Francia e abitante da oltre dieci anni a Parigi, non ha mai abbandonatole storie della Russia. Dal suo primo film 'Taxi Blues' (1990), subito premiato per la migliore regia al festiva di Cannes, sino a 'Le nozze' (2000), energia, vivacità, sfrenatezza, musica e amore del Paese, grande bravura, sono serviti a raccontare, con desolazione ma non senza un poco di speranza nel futuro, le vicende della Russia post-comunista, tra crimini, corruzione e passioni. 'Oligarch', tratto da un romanzo di Juli Dubov, non è diverso. (...) Il film allude a una analogia tra il personaggio e la Russia contemporanea". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 18 luglio 2003)