Octubre

SPAGNA 2010
Clemente è il tranquillo e solitario gestore di un banco di pegni. Sofia, la sua vicina di casa, è una appassionata fedele del 'Signore dei Miracoli', è single e vorrebbe tanto accasarsi con Clemente. Quando l'uomo si troverà a dover fare i conti con una figlia avuta dalla relazione con una prostituta, che è scomparsa, Sofia accorrerà in suo aiuto convinta che la nuova, imprevista situazione potrà agevolare una relazione tra loro. E lo stesso Clemente non tarderà a comprendere che le nuove circostanze gli stanno facendo vivere sensazioni mai provate finora...
SCHEDA FILM

Regia: Daniel Vega, Diego Vega

Attori: Bruno Odar - Clemente, Gabriela Velásquez - Sofía, Carlos Gasols - Don Fico, María Carbajal - Juanita, Sheryl Sánchez Mesco - Milagritos, Víctor Prada - Julián Gómez, Sofía Palacios - Sabrina, Francisca Villarreal - Rosa Norma, Humberta Trujillo - Julia

Soggetto: Daniel Vega, Diego Vega

Sceneggiatura: Daniel Vega, Diego Vega

Fotografia: Fergan Chávez-Ferrer

Montaggio: Gianfranco Annichini

Scenografia: Guillermo Palacios Pomareda

Altri titoli:

October

Octobre

Durata: 83

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: HD, 35 MM (1:2.39)

Produzione: MARETAZO CINE, SUÉ CINEMA, COMUNICACIÓN FRACTAL

NOTE
- PREMIO DELLA GIURIA 'UN CERTAIN REGARD' AL 63. FESTIVAL DI CANNES (2010).
CRITICA
"'Octubre' - nel Certain Regard - di Daniel e Diego Vega, peruviani, è girato a Lima. La tristezza dei protagonisti è raccontata dalla loro miseria: lui strozzino anche se ricco mangia male e ha la casa peggio, un buco di carta da parati stantia e mobili logori. Un giorno l'uomo trova una bimba sul letto, l'ha lasciata una delle sue amanti, prostituta che non può permettersi intralci. La bimba piange in continuazione, lui è costretto a chiamare una vicina a accudirla. Anche lei fa parte della galleria di donne sole, il suo sogno è accasarsi con l'uomo, essere moglie e madre anche se in 'copia conforme' direbbe Kiarostami. Infine la famiglia trionfa, dopo un lungo viaggio nella desolazione filmata frontalmente tra alberghetti squallidi, vecchi morenti, prostitute sfatte. Naturalmente la realtà è altrove." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 23 maggio 2010)