Non son l'uno per cento

ITALIA 2006
Carrara, considerata ormai solo la città del marmo, è stata la culla dell'anarchismo internazionale. La storia di quel mondo di cui spesso si parla in modo distorto, o non si parla affatto, viene ripercorsa da Antonio Morabito con l'aiuto di un editore, un professore universitario, uno scultore, uno storico e un tipografo. Insieme discutono di Anarchia, della F.A.I. (Federazione Anarchica Italiana) che nel 1946 proprio a Carrara ha tenuto il suo primo convegno, e partendo dal 1894, la guerra di Spagna del '36, la lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, arrivano ai temi attuali: i movimenti no-global e new-global, il lavoro precario, la guerra e l'ambiente. Alternando interviste e immagini d'epoca, frutto di un'attenta ricerca, ci si interroga sul rapporto tra anarchia e violenza, anarchia e società, anarchia e utopia.
SCHEDA FILM

Regia: Antonio Morabito

Attori: Alfonso Nicolazzi - Se stesso, Gigi Di Lembo - Se stesso, Dominique Stroobant - Se stesso, Massimiliano Giorgi - Se stesso, Donato Landini - Se stesso

Soggetto: Antonio Morabito

Fotografia: Antonio Morabito

Montaggio: Stefano De Santis

Altri titoli:

Non son l'uno per cento - Anarchici a Carrara

Durata: 75

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: VIDEO, BETA SP

Produzione: REAN MAZZONE PER RANDAL FILM, ILA PALMA, DREAM FILM

Data uscita: 2007-06-01

NOTE
- IL TITOLO DERIVA DAL PRIMO VERSO DELLA POESIA "GLI ANARCHICI" DI LEO FERRE'.
CRITICA
"Nato a Carrara ma vissuto a Massa, l'autore Antonio Morabito torna a casa per scoprire con immaginario militante-musicale l'antica radice anarchica della città del marmo. Ne conosce alcuni campioni, partendo da un tipografo che sembra uscito dai 'Compagni' di Monicelli. Classico film-dibattito in cui si parla d'anarchia, quindi delle vittime Pinelli e Valpreda, e dei suoi rapporti col socialismo, con l'utopia, citando non a caso Gesù. Si ascoltano operai, professori e militanti che raccontano cosa successe ieri, prima con l'anarchico Bresci e poi col fascismo e la guerra; cosa accade oggi coi no global e new global. Un istruttivo riassunto, che parte dal vissuto e quindi dal soggettivo, sempre indispensabile per portare passione nell'ideologia a rischio didascalico. E se il cinema reclama la sua parte di inconscio anarchico collettivo, ecco brevi cenni di Pasolini, Bresson, Monicelli e del primo Woody Allen." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 15 giugno 2007)