Nemesi

The Assignment

1.5/5
Nostalgia canaglia… Ma Walter Hill stavolta ci chiede davvero troppo

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USA 2016
Tradito da alcuni gangster, il killer a pagamento Frank Kitchen viene sottoposto a un'operazione per il cambio di sesso da una dottoressa che vuole vendicare il fratello ucciso. Per Frank il cambiamento di vita da uomo a donna è un'esperienza traumatica, una tortura peggiore della morte. Deciso a mettere in atto la sua di vendetta, Frank avvisa la polizia dell'esistenza della pericolosa chirurga e, con l'aiuto di una misteriosa infermiera di nome Johnnie diventa giustiziere delle donne vittime di soprusi.
SCHEDA FILM

Regia: Walter Hill

Attori: Michelle Rodriguez - Frank Kitchen/Tomboy, Sigourney Weaver - Dott.ssa Rachel Jane, Tony Shalhoub - Dott. Ralph Galen, Anthony LaPaglia - Honest John, Caitlin Gerard - Johnnie, Terry Chen - Dott. Lin, Ken Kirzinger - Albert Becker, infermiere, Paul McGillion - Paul Wincott, Hugo Ateo - Guzman, Adrian Hough - Sebastian, Zak Santiago - Edward Gonzalez, Darryl Quon - Jin Tao, Caroline Chan - Ting Li, Chad Riley - Merchado, Eltie Pearce - Whitney

Soggetto: Walter Hill, Denis Hamill

Sceneggiatura: Walter Hill, Denis Hamill

Fotografia: James Liston

Musiche: Giorgio Moroder, Raney Shockne

Montaggio: Phil Norden

Scenografia: Renee Read

Arredamento: A. Blair Stevens

Costumi: Ellen Anderson

Effetti: Brent Boulet, Kris Wood

Altri titoli:

Tomboy, a Revenger's Tale

Tomboy

(Re) Assignment

Revenger

Durata: 95

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: SBS PRODUCTIONS, SOLUTION ENTERTAINMENT GROUP

Distribuzione: NOTORIOUS PICTURES (2017)

Data uscita: 2017-10-19

TRAILER
CRITICA
"(...) un thriller trans patologico (...) feroce vendetta, ma non solo pulp, punk, noir, si citano Poe, Shakespeare, Nietzsche, ma è il corpo, anzi la mutazione dei corpi al centro del complotto. Certo è materia da anni 70 infatti la comunità Lgtbi ha preso le distanze, ma il racconto scoppia di voglia di cinema allo stato puro e la seducente presenza di Michelle Rodriguez (prima uomo...) e Sigourney Weaver, insieme dopo 'Avatar', è un colpaccio." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 ottobre 2017)

"(...) grave carenza di ritmo, mentre il film sembra interrogarsi su quale direzione prendere. Però l'aspetto più imbarazzante riguarda Michelle Rodriguez, che neppure lo spettatore più credulone scambierebbe per un uomo. Vedendola con la barba e un pene di caucciù, ti chiedi se non stai assistendo a una parodia." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 19 ottobre 2017)

"Un film terminale. Un film impossibile - un cambio di gender impartito come la più ineffabile delle vendette - e una provocatoria domanda di sospensione di incredulità, la più forte dai tempi di 'M Butterfly' di David Cronenberg. Walter Hill con 'Nemesi' (...) porta la sua idea di stile alle soglie della purezza opaca del magistero langhiano. Come già nel magnifico 'Undisputed', l'idea del «living gracefully», ossia vivere con grazia, diventa segno e dichiarazione politica. In questa torsione, Frank Kitchen/Michelle Rodriguez trasformato in donna, (ri)vive anche il geniale femminismo del Blake Edwards di 'Nei panni di una bionda'. Hill, però, si spinge oltre. Non tenta nemmeno di occultare l'artificio, la trasformazione. Nell'epoca della verosimiglianza fotorealistica e digitale, lui esibisce l'impossibilità di credere a un'immagine, mostra (lavora...) con i limiti dell'immagine e del visibile. Appellandosi al magistero di Poe (citato dalla dottoressa Jane), Hill compone (di questo si tratta) il suo film come puro stile: lo stile che alla maniera di Baudelaire può aspirare a spostare le linee (che è anche un crimine...). E non sorprendono i punti di contatto con l'altro grande saggio di stile «poeiano» che è 'Twixt' di Francis Coppola. 'Nemesi', film dalla genesi complessa e laboriosa, emerge con un ghigno sardonico e la precisa potenza formale di un gesto filmico che è anche - soprattutto - il racconto di un cinema e di un mondo. Hill, sempre accusato di essere un mero formalista, sin dai tempi di 'Driver l'imprendibile', firma così il suo film più «giapponese», uno shojo manga noir." (Giona A. Nazzaro, 'Il Manifesto', 19 ottobre 2017)

"La San Francisco di Walter Hill è lercia, fumigante, piovosa, putrescente e perversa. Teatro ideale dell'intrico dove una chirurga plastica geniale, degenerata e delirante, imbevuta di Shakespeare, Darwin e Edgar Allan Poe, ha il volto scavato di Sigourney Weaver e trasforma in donna il killer di nome Frank che le ha ammazzato il fratello. (...) Il cinema guerriero di Hill, proveniente da paludi silenziose e notti giustiziere, percuote lo schermo con durezza ferrigna nel suo movimento essenziale da graphic novel, nel montaggio che qua e là tra saettanti flashback approda al sintetico nel segno del fumetto, passeggiando sull'horror che ogni tanto spodesta il thriller, alternando bianco e nero e colore nella fotografia iperrealista e pop, trafiggendo con le sonorità 'maledette' e scorticanti della Blidfold degli Halo Stereo e della Tomboy di Melissa Reese." (Claudio Trionfera, 'Il Messaggero', 19 ottobre 2017)

"Che thriller particolare. (...) Non manca l'azione in questo film che, invece, pecca di logica e credibilità. Meglio il lui/lei Michelle che una Weaver sopra le righe." (A.S., 'Il Giornale', 19 ottobre 2017)

"Hill si rifà vivo abbordando un genere mai frequentato: il thriller truculento. Risultato un prodotto in bilico tra ottimo e orrido. Vietatissimo agli stomaci delicati." ('Libero', 19 ottobre 2017)

"(...) una delle pellicole più interessanti e curiose di questa estate 2017. Rientra nel filone del revenge thriller e la vendetta è, in effetti, l'anima di un film che vanta due ottime attrici che lo nobilitano." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 13 luglio 2017)