MIRANDA

ITALIA 1985
Siamo agli inizi degli anni '50, nel Ferrarese-Bassa Padana; c'è una locanda gestita da Miranda, un'avvenente, disponibile giovane donna in attesa del ritorno del marito, Gino, disperso in guerra. Ella, nel frattempo si concede numerosi svaghi sentimentali: ha un amante fisso, Berto, autotrasportatore con il quale però ha frequenti discussioni; un amante anziano, Carlo, ex fascista al confino, che le fa regali costosi; un amante di passaggio, un giovane americano, Norman, tecnico al metanodotto, per il quale sembra perdere la testa; ed infine c'è Toni, il cameriere della locanda, palesemente innamorato di lei ma al quale non è permesso manifestare i suoi sentimenti. Miranda passa da un uomo all'altro con facilità e disinvoltura estrema; coltiva alcune amicizie con altre donne alle quali dà consigli per conquistare i rappresentanti dell'altro sesso basandosi sulla sua variegata esperienza. Alla fine, la spregiudicata locandiera, dopo la partenza di Berto, Carlo e Norman, e venuta a conoscenza della morte del marito Gino, si decide finalmente a sposare Toni che l'ha sempre amata e che l'ha accettata per quello che è.
SCHEDA FILM

Regia: Tinto Brass

Attori: Serena Grandi - Miranda, Franco Branciaroli - Toni, Andrea Occhipinti - Berto, Franco Interlenghi - Carlo, Andy J. Forest - Norman, Isabelle Illiers, Luciana Cirenei, Jean-René Lemoine, Malisa Longo, Mauro Paladini, Laura Rosetta Sassi, Enzo Turrin

Soggetto: Carla Cipriani

Sceneggiatura: Tinto Brass

Fotografia: Silvano Ippoliti

Musiche: Riz Ortolani

Montaggio: Tinto Brass

Scenografia: Paolo Biagetti

Costumi: Jost Jakob

Durata: 96

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: SAN FRANCISCO FILM

Distribuzione: CIDIF (1985) - DOMOVIDEO

CRITICA
"La pornostoriella, di cui parliamo solo per via... dell'illustre firma e del successo di cassetta, si conclude lietamente col matrimonio di Miranda e Toni, l'unico maschio della collezione non ancora da lei posseduto, e con la nota gentile del bouquet nuziale sul monumento ai caduti, in omaggio al precedente marito dato ormai per defunto. La sapienza tecnica di Tinto Brass, la sua indiscutibile abilità espressa nella regia e nel montaggio, i virtuosismi fotografici, i preziosismi formali, sono sprecati in un'impresa volta a soddisfare tutt'al più il voyeurismo di un pubblico particolare. Toni, il servo, è colto a leggersi 'La locandiera' goldoniana; ma malgrado la scoperta citazione e gli allusivi motivi mozartiani, Miranda, farfallona amorosa, sta alla Mirandolina della commedia come Emmanuelle sta a Madame Bovary." (Massimo Maisetti, 'Attualità Cinematografiche')