Ma come si può uccidere un bambino?

QUIEN PUEDE MATAR A UN NIÒO?

SPAGNA 1976
Il giovane Thomas e sua moglie Evelyn, che aspetta il terzo figlio, sbarcano per una vacanza nell'isola spagnola di Almanzora. All'uomo, che vi torna dopo dodici anni, a sembra cambiato. C'è, però, qualcosa di strano: a parte una frotta di bambini, l'isola sembra disabitata. Dopo aver sorpreso, inorridito, una bambina uccidere un vecchio, egli scopre che gli adulti di Almanzora sono stati quasi tutti ammazzati: il solo scampato al massacro gli rivela che a compierlo sono stati i bambini. Qualche ora più tardi, anche l'ultimo sopravvissuto segue la sorte degli altri. Terrorizzati, Thomas ed Evelyn tentano di raggiungere il mare, ma una schiera di piccoli glielo impedisce, contando sull'incapacità degli adulti di far del male ai bambini. I due coniugi si asserragliano, allora, in una casa, dove, trovando la forza di ammazzarne uno, Thomas riesce ad allontanare i piccoli sanguinari assedianti. Uccisa dal figlio che ha in ventre, al quale una bambina ha trasmesso telepaticamente il suo messaggio di morte, Evelyn muore. Facendo strage di bambini, Thomas riesce finalmente ad arrivare al mare, ma un guardacoste in arrivo lo ammazza a fucilate. Liberatisi anche di costui, i bambini s'apprestano a raggiungere il continente, per continuarvi la strage degli adulti.
SCHEDA FILM

Regia: Narciso Ibáñez Serrador

Attori: Miguel Narros, Antonio Iranzo, Lewis Fiander, Prunella Ransome

Soggetto: Juan Jose' Plans

Sceneggiatura: Luis Penfiel

Fotografia: José Luis Alcaine

Musiche: Waldo De Los Rios

Montaggio: Juan Serra, E. A. De Laysa

Durata: 110

Colore: C

Genere: FANTASCIENZA

Specifiche tecniche: VISTAVISION TELECOLOR

Tratto da: ROMANZO "EL JUEGO" DI JUAN JOSE' PLANS

Produzione: PENTA

Distribuzione: ARDEN

CRITICA
"Ipotizzando una rivolta-vendetta dei bambini contro gli adulti, nel film si denuncia la contraddizione ipocrita tra il loro conclamato rispetto per l'infanzia e la facilità con cui essi la espongono, come la più indifesa, ad orrendi massacri. (...) Ottimo esempio di suspence ottenuta senza ricorrere a nessun mezzo tradizionale, la storia si svolge quasi sempre alla luce di un abbagliante sole mediterraneo, tra muri bianchissimi e l'azzurro del mare : sfondi ben diversi da quelli tipici del film dell'orrore, gli assassini hanno bei volti infantili, sorridono, suscitano tenerezza anche se sappiamo che sono "diversi" e quanto! Malgrado ciò, o meglio proprio per questo, il film risulta assai più emozionante di tanti altri del genere." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 82, 1977)