Luther - Ribelle, genio, liberatore

Luther

GERMANIA 2004
Martin Lutero, giovane studente di legge, riesce a salvarsi durante una tempesta e decide di entrare in monastero per prendere i voti, contro il volere di suo padre. Si mette subito in evidenza, grazie anche ai consigli del suo mentore, padre Johann von Staupitz, e viene mandato a Roma. Una volta arrivato nella città eterna, si rende conto della corruzione che regna nell'ambiente ecclesiastico, viene a conoscenza della vendita delle 'indulgenze' e ne rimane sconvolto. Dopo un periodo di studi all'Università di Wittenberg diventa professore di teologia e tra i suoi sostenitori c'è il principe Federico III il Saggio di Sassonia, che ammira il suo coraggio e la sua determinazione, anche se le sue convinzioni potrebbero causare delle rotture insanabili con la Chiesa romana. Nel frattempo, Papa Leone X, decide di finanziare la costruzione della Basilica di S.Pietro proprio con i soldi ottenuti per evitare 'l'eterna dannazione'. In Germania, Johann Tetzel, 'concessionario' delle indulgenze presso il popolo tedesco, cerca di convincere le folle ad acquistare lo speciale lasciapassare per evitare le fiamme dell'inferno ma Lutero, infuriato, pubblica nel 1517 le 95 Tesi contro questa manipolazione da parte della Chiesa. Grazie all'invenzione della stampa fatta nel 1456 da Güttenberg, queste tesi vengono diffuse in tutta Europa. Il Papa ordina al monaco tedesco di rinnegare i suoi scritti dietro minaccia di eresia e conseguente scomunica. Ma Lutero non si lascia intimorire, va avanti con le sue idee e dà inizio allo scisma che porterà alla nascita della riforma protestante.
SCHEDA FILM

Regia: Eric Till

Attori: Joseph Fiennes - Martin Lutero, Peter Ustinov - Friedrich, Il Saggio, Bruno Ganz - Padre Johann Von Staupitz, Alfred Molina - Johann Tetzel, Claire Cox - Katerina Von Bora, Uwe Ochsenknecht - Papa Leone X, Benjamin Sadler - Georg Spalatin, Jochen Horst - Professor Karlstadt, Torben Liebrecht - Carlo V, Mathieu Carrière - Cardinale Jakob Cajetan

Soggetto: Camille Thomasson, Bart Gavigan

Sceneggiatura: Bart Gavigan, Camille Thomasson

Fotografia: Robert Fraisse

Musiche: Richard Harvey

Montaggio: Clive Barrett

Scenografia: Rolf Zehetbauer

Costumi: Ulla Gothe

Effetti: Bernd Rautenberg, Fabio Galliano, Francesco Sabelli, CA Scanline Production Gmbh, Die Nefzers, R.S.G. Effetti Speciali

Durata: 121

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DRAMMATICO STORICO

Specifiche tecniche: 35 MM, ARRIFLEX

Produzione: EIKON FILM, NFP TELEART, THRIVENT FINANCIAL FOR LUTHERANS

Distribuzione: METACINEMA

Data uscita: 2004-04-30

CRITICA
"Con il suo grande successo in Germania, dove l'hanno visto 4 milioni di persone, 'Luther' sembra la risposta protestante all'integralismo del Gesù di Gibson. Mentre quello è la festa degli eccessi, la biografia di Lutero è raccontata dall'esperto Eric Till coi modi tradizionali di uno sceneggiato televisivo a medio budget, insegnando il necessario e mantenendosi nella professionalità dell'ovvio e dintorni. (...) L'eretico Martin, primo protestante, è Joseph Fiennes, che, dolce dolce, fino poi a sposarsi, sembra nel sequel di 'Shakespeare in Love', rimanendo apatico fra velluti, preci e stendardi e contraddicendo nel fisico la taglia extra large del Lutero tramandato dal ritratto di Cranach. Il tutto ha un'impronta nobilmente lunga, didascalica da prima serata, teatrale, civile. Non s'entra mai in zona poetica e-o spirituale, preferendo finire con 'Luther' e la sua sposa davanti ai cavalieri armati: fuori quadro, avrà cinque figli." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 1 maggio 2004)

"Anche se in Germania è stato campione d'incassi, come risposta protestante al cattolico 'La Passione di Cristo', 'Luther' si presenta con armi spuntate. Mancano all'inglese Eric Till, veterano di lunga esperienza tv cui i luterani Usa finanziatori del progetto hanno affidato la regia, una forte motivazione di fede pari a quella che, nel bene o nel male, ha animato Mel Gibson, nonché l'indubbio senso dello spettacolo del cineasta australiano. (?) Tutto questo nel film è raccontato in modo romanzato, timido e pedestre; e senza nemmeno il tentativo di mettere a fuoco il complesso contesto storico e sociale che c'è dietro. In un cast comprendente sir Peter Ustinov, nella sua ultima apparizione nei panni di Federico di Sassonia, e Bruno Ganz, protettivo padre superiore, Joseph Fiennes si prodiga in un'interpretazione a tutto campo purtroppo di non molto spessore." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 1 maggio 2004)