L'UOMO PERDUTO

Già assertore della non violenza, il nero-americano Jason Higgs non crede più in essa come mezzo per riscattare la sua gente. Membro di un'organizzazione clandestina che aiuta, fra l'altro, le famiglie dei neri finiti in prigione per la causa, decide di finanziare il movimento rapinando la Craighton Factory. Dopo aver vinto, a fatica, la reticenza del suo amico Dennis Lawrence (convinto invece che i metodi di lotta non-violenti siano ancora i migliori) e avergli affidato l'incarico di distrarre la polizia con una finta manifestazione, Jason, con quattro compagni, entra nelle'edificio della Craighton, si impossessa di duecentomila dollari, ma non riesce ad evitare che uno degli ostaggi presi con se per garantirsi l'incolumità provochi l'intervento dei poliziotti di guardia all'uscita. Nella sparatoria, uno dei compagni di Jason viene ucciso, tre riescono a fuggire, mentre lui - che ha ucciso un agente ed è rimasto a sua volta ferito - trova rifugio prima in un cinema e poi in casa di una ragazza, Sally, conosciuta in un locale. Messasi con impeto sulle tracce dei rapinatori, la polizia, agli ordini dell'ispettore Hamilton, chiamata da una confidente di colore, scova e uccide i tre compagni di Jason, nascosti in una casa di malaffare. Jason, riuscito a mettersi in contatto, tramite Sally, con Dennis e una giovane donna bianca, Katy Burnes, innamorata di lui, cerca di allontanarsi da New York col loro aiuto, ma Hamilton e i suoi uomini lo scoprono e lo uccidono. Stretta a lui anche Katy, per amor suo, sacrifica la propria vita.