L'uomo che vide l'infinito

The Man Who Knew Infinity

2/5
Il genio visionario e matematico di Ramanujan in un biopic convenzionale e ricco (fin troppo) di pathos

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GRAN BRETAGNA 2015
1913. Srinivasa Ramanujan è un ragazzo indiano, genio della matematica e autodidatta, che arriva al Trinity College di Cambridge, dove stringe un forte legame con il suo mentore, l'eccentrico professore G.H. Hardy, che si batterà per fargli avere universalmente i giusti riconoscimenti. Questa è la storia di una amicizia vera, che ha cambiato per sempre il mondo della matematica.
SCHEDA FILM

Regia: Matt Brown

Attori: Dev Patel - Srinivasa Ramanujan, Jeremy Irons - G.H. Hardy, Devika Bhise - Janaki, Toby Jones - John Littlewood, Stephen Fry - Sir Francis Spring, Jeremy Northam - Bertrand Arthur William Russell, Kevin McNally - Percy Alexander Macmahon, Richard Johnson - Henry Jackson, Anthony Calf - Robert Alfred Herman, Pádraic Delaney - Beglan, Shazad Latif - Chandra Mahalanobis, Arundhati Nag - Komalatammal, Roger Narayan - Mr. Iyengar, Nicholas Agnew - Andrew Hartley, Richard Cunningham - Hobson, Alexander Forsyth - Barnie

Soggetto: Robert Kanigel - biografia

Sceneggiatura: Matt Brown

Fotografia: Larry Smith

Musiche: Coby Brown

Montaggio: JC Bond

Scenografia: Luciana Arrighi

Arredamento: Liz Ainley

Costumi: Ann Maskrey

Effetti: Richard Van Den Bergh, Piers Hampton

Durata: 108

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA (1:2.39)

Tratto da: biografia omonima di Robert Kanigel (ed. Rizzoli)

Produzione: EDWARD R. PRESSMAN, JIM YOUNG, JOE THOMAS, MATTHEW BROWN, SOFIA SONDERVAN, JON KATZ

Distribuzione: EAGLE PICTURES (2016)

Data uscita: 2016-06-09

TRAILER
CRITICA
"Simile a un romanzo di Leavitt o Forster, il bio film di Matthew Brown è scritto, diretto e recitato in bella calligrafia, ha un utilizzo storico didascalico un po' televisivo, commozione cerebrale e il punto a favore con Dev Patel, protagonista in realtà inglese con i cui sogni nel cassetto si solidarizza subito." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 giugno 2016)

"Questi film biodidascalici si somigliano tutti. Ma spesso sono rispettabili. Il cast: Dev Patel che fu rivelato da 'The Millionaire'; l'ottimo Toby Jones ammirato in uno dei 'cunti' di Garrone; e Jeremy Irons scienziato in tweed stazzonati, che sembra distratto ma è tutto d'un pezzo." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 9 giugno 2016)

"Pur prevedibile nella piana struttura drammaturgica, il film di Matthew Brown si fa apprezzare per la bella ambientazione d'epoca ritagliata nell'Università di Cambridge, per il fascino della vicenda umana e per la qualità degli interpreti: Day Patel conferisce in giusta dose prepotente fervore e ingenuità a Ramanujan; e Jeremy Irons da tempo non trovava un personaggio così intonato alle sue sensibili, sfumate corde di attore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 9 giugno 2016)

"Sembra un romanzo di Dickens, ma quella di Ramanujan è una storia vera, e meritava un film migliore di quello di Matthew Brown, che tuttavia ha il pregio non banale di restituire il sentimento di un'epoca non facile resa ancor più ardua per un ragazzo dell'India 'britannica'. Teoria del tutto in salsa curry, più che un biopic, 'L'uomo che vide l'infinito' si propone sia come il racconto dell'incredibile amicizia tra il rigoroso Hardy e l'outcost Ramanujan, entrambi ben interpretati da Jeremy Irons e Dev Patel, sia come un nuovo tassello nell'ormai conclamata tendenza degli inglesi di donare giusta gloria ai propri geni della scienza in vita reietti, Alan Turing docet." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 9 giugno 2016)

"L'ateo occidentale sarcastico più il brahmano orientale ortodosso. L'addizione funziona anche perché a sommarsi sono due attori sopraffini come l'ironico Irons (qui bravissimo) e il sempre eccellente Patel quando può esaltarsi in personaggi pronti a sfide impossibili (...). Film dunque piacevole, adattato dallo stesso regista dall'omonima biografia firmata Robert Kanigel. Abbiamo già visto matematici dare e fare dei grandi numeri al cinema, da 'Will Hunting - Genio ribelle' di Van Sant (...) al più recente 'La teoria del tutto' su Stephen Hawking. In questo caso colpisce assai l'incapacità di razionalizzare da parte del protagonista circa le ragioni misteriose del proprio dono." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 9 giugno 2016)

"Piacerà a chi apprezza le storie molto 'british' almeno quando son recitate da fior d'attori. Irons e Dev Patel gareggiano in bravura e riescono a esprimere a meraviglia l'incontro tra due solitudini (che rimarranno tali nonostante la stima reciproca)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 9 giugno 2016)

"La trama ricorda 'Will Hunting' con Matt Damon (1997). La storia però si svolge in Inghilterra anziché a Boston e il genio bis della matematica è esistito davvero. (...) Un film quasi toccante, un po' ruffiano, con una bella ricostruzione d'epoca e un ottimo cast." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 9 giugno 2016)

"Forse un po' troppo ispirato e ispiratore, questo Ramanujan (il somigliante Dev Patel) visto dal cinema (...) Irons, ormai gigione della mistura flemma/entusiasmo (...). Si procede per tradizionali passaggi della 'beautiful mind, dalla meraviglia dei veri ricercatori al rifiuto delle consorterie scientifiche. È anche un film sul colonialismo, un po' edulcorato. E sulla fondamentale esperienza tra maestro e discepolo." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 11 giugno 2016)