LUNA PARK

LUNA PARK

FRANCIA 1992
Andrei (Andrei Goutine) è il leader di una banda di giovani teppisti, decisi a ripulire la Russia da tutti i "diversi": stranieri, ebrei, omosessuali, drogati, etc. Una sera, Andrei scopre che suo padre è ebreo, e sconvolto parte alla sua ricerca. Per strada incontrerà uno strampalato artista di mezza età, simbolo di tutto ciò che egli odia. Dall'autore di "taxi blues".
SCHEDA FILM

Regia: Pavel Lounguine

Attori: Natalia Egorova - Aliona, Aleksandre Feklistov - Boris Ivanovich, Rita Gladounko - La Lattaia, Alexandre Savin - Saniok, Nonna Mordoukova - La Zia, Tatiana Labedkova - La Prostituta, Inga Ilm - La Ragazza, Andrei Goutine - Andrei, Michael Goloubovich - Il Muto, Igor Zolotovitski - Padrone Ristorante, Oleg Borisov - Naoum

Sceneggiatura: Pavel Lounguine

Fotografia: Denis Evstigneev

Musiche: Isaac Schwartz

Scenografia: Pavel Kaplevitch

Durata: 112

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: IMA FILM PARIS - L. PRODUCTIONS MOSCOU - C.B. 2000 PARIS, CANAL +. BLUES FILMS, CNC

Distribuzione: MIKADO (1993) - PANARECORD

NOTE
REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1992.
ARREDATORE: BORIS PASTERNAK.
PRODUTTORI ASSOCIATI: ANGELO PASTORE E VLADIMIR REPNIKOV.
DIRETTORI DI PRODUZIONE: ERIK WEIBERG E MARCEL GODOT.
CRITICA
Luna park è un film che racconta parte della vita a Mosca, dove la rapacità sembra la sola ideologia sopravvivente e la criminalità si sfrena: omicidi, furti, rapimenti, mafia, ricatto, poliziotti andati per arrestare e ritrovati strangolati, nuovi imprenditori privati sequestrati e torturati barbaramente sin all'incasso del riscatto. (Lietta Tornabuoni, L'Espresso, 4 aprile1993).
Il regista Pavel Lunghin (o Lounguine) gira benissimo, con energia impressionante, le scene di violenza; gira con qualche compiacimento e sfilacciatura il viaggio attraverso avventure e personaggi della disgregazione moscovita, che appaiono surreali; dirige magnificamente i suoi protagonisti, il bellissimo Andrei Gutin. Il film molto interessante rimane esemplare come immagine e analisi di giovani senza futuro ingannati, sfruttati abbrutiti nell'avidità di danaro, nella crudeltà dell'essenza di regole, nella solitudine dei sentimenti. (Lietta Tornabuoni, La Stampa)