Lu tempu di li pisci spata

ITALIA 1954
Tra aprile ed agosto il pesce spada va a deporre le uova nelle acque che separano la Sicilia dalla Calabria. Da Bagnara Calabra a Scilla, fino a Messina e Punta Faro, i pescatori attendono questo momento per far scattare la pesca e ucciderli. L'attesa è lunga ed estenuante: gli uomini siedono sulla barca e sono pronti ad afferrare i remi. Il silenzio è rotto soltanto dallo sciabordio delle onde e dal lento raccontare dei più anziani che ricordano gli anni della grande abbondanza di pesce. Finché la vedetta non dà l'allarme: ecco i pesci. Calcolando la luce, la direzione dei pesci e quella della corrente, la vedetta deve guidare l'avanzata delle imbarcazioni. Il fiociniere, in piedi sulla prua della barca, deve colpire prima le femmine dei pesce spada, perché poi uccidere i maschi sarà più facile e dovrà fare attenzione perché quelli non colpiti al cuore, non moriranno subito e tenteranno in ogni modo di inabissarsi e liberarsi dell'arpione. Al tramonto i pescatori tornano alla riva dove li attendono donne, anziani e bambini, che si accalcano curiosi, pronti alla festa che si svolgerà nella notte...
SCHEDA FILM

Regia: Vittorio De Seta

Soggetto: Vittorio De Seta

Fotografia: Vittorio De Seta

Montaggio: Vittorio De Seta, Luciana Rota

Aiuto regia: Vera Gherarducci

Durata: 11

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO CORTOMETRAGGIO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: VITTORIO DE SETA

Distribuzione: CINECITTA' INTERNATIONAL

NOTE
- AIUTO REGIA: VERA GHERARDUCCI.

- RIPRESE EFFETTUATE A GANZIRRI E FARO (MESSINA), SCILLA E BAGNARA (REGGIO CALABRIA).
CRITICA
"Tutto ciò che rappresenta il solito e consunto bagaglio folcloristico e turistico del documentario stile propaganda è stato messo alla porta. (...) Ciò che per altri registi diviene, opportunamente manipolato, motivo di superficiale cornice, De Seta lo ritrae invece con assoluta aderenza alla realtà. E' naturale quindi che il racconto - suddivisibile grosso modo in tre brani principali: l'attesa prima della pesca, la pesca, il ritorno - si avvantaggi in misura notevole di una siffatta autenticità." (Claudio Bertieri, in 'Cinema', n. 156, 10/12/1955).