Low Life

Haryu in saeng

COREA DEL SUD 2004
Alla fine del regime del Partito Liberale a Seul si susseguono scontri e manifestazioni di piazza. Durante una di esse Tae-woong cerca il bullo che ha picchiato il suo amico e lo picchia a sua volta. Seung-moon, che ha visto tutto lo pugnala, mentre la sorella di Seung-moon Hae-Hok, resta colpita dall'atteggiamento di Tae-woong. In seguito la polizia, alla ricerca di informazioni sul padre di Seung-moon Park Il-wong, politico dell'opposizione, mette alle strette Tae-woong, che lo protegge. Quando Park Il-won viene eletto dall'Assemblea Nazionale, Hae-ok sposa Tae-woong e il loro primogenito nasce il giorno dell'ingresso dei carri armati a Seul nel maggio del 1961.
SCHEDA FILM

Regia: Im Kwon-taek

Attori: Cho Seung-woo - Choi Tae-woong, Kim Min-sun - Park Hye-ok, Kim Hak-jun - Oh Sang-pil, You Ha-jun - Park Seung-mun, Moon Jung-hee, Lee Hye-yeong

Sceneggiatura: Im Kwon-taek

Fotografia: Jung Il-sung

Musiche: Shin Joong-hyun

Montaggio: Park Sun-duk

Scenografia: Ju Byoung-do

Costumi: Hong Sung-Isan

Effetti: An Jung Do

Altri titoli:

Haryu insaeng

A cavallo della tigre

Raging Years

Una vita infima

Durata: 99

Colore: C

Genere: DRAMMATICO AZIONE

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1,85)

Produzione: LEE TAE-WON PER TAE HEUNG PICTURES

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 61MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2004).
CRITICA
"Per tornare sulle strade della realtà in questi giorni di paura globale, che fa straparlare di occidente unito contro il terrorismo perfino gli insospettabili, basta vedere il film del coreano Im Kwon-Taek, (...) Im Kwon-Taek tesse a ritmo veloce un feuilletton storico-politico d'amore e di amicizia con due protagonisti, uno corrotto, l'altro militante del movimento studentesco, che si fronteggiano. E dice come l'occidente tiene in pugno un paese promuovendo i suoi indigeni omologhi. Il protagonista tenta di cambiare attività, e prova a fare il produttore di film un po' osé (e perennemente censurati). I soldi però si fanno solo con gli appalti per la ricostruzione, assegnati agli imprenditori amici, percentuali equamente divise tra banditi, governo e rappresentanti locali della Cia. Chi non ci sta è morto. Una cosa facile. Im- Kwon-Taek mostra poche speranze nel cambiamento e lascia il suo eroe pestato a sangue nell'indecisione. Intanto, gli studenti manifestano di qua e di là dello schermo." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 10 settembre 2004)

"'A cavallo della tigre' è un polpettonaccio coreano il cui regista Im Kwon-Taek, ha al suo attivo prima di questo già 98 film. E 'La peggio gioventù' sudcoreana in formato super pop (...) Forse è un assaggio del già annunciato - da Muller - secondo turno della serie B mondiale in retrospettiva. Dunque: i peggiori cascami dell'ermetismo europeo, e il fondo del barile di quella moda orientalista di cui il direttore in carica è stato l'iniziatore. Da dimenticare." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 10 settembre 2004)