Lolita

GRAN BRETAGNA 1962
Il professor Humbert si trasferisce a Ramsdale e affitta una stanza nella casa di una vedova, Charlotte Hage. La donna, interessata a Humbert, lo fa oggetto di un costante corteggiamento che farebbe scappare via il professore al più presto se non si fosse invaghito di Lolita, la figlia adolescente della sua padrona di casa. Pur di starle accanto Humbert sposa la madre e, quando una sera Charlotte sbirciando nel diario di Lolita vi legge l'attrazione che ha per Humbert, sconvolta, fugge via e finisce schiacciata da un'automobile. La morte della moglie rappresenta per Humbert la possibilità di rimanere per sempre a fianco a Lolita. Geloso di tutto e di tutti, Humbert lascia Ramsdale e porta la ragazzina via con sé. Durante il loro viaggio però, mentre è ricoverata in un ospedale in seguito a un incidente, Lolita gli sfugge senza lasciare traccia. Tre anni dopo la sua giovane amante finalmente gli scrive: ha sposato il giovane commediografo Clare Quilty, è poverissima e aspetta un bambino. Humbert si precipita dalla sua Lolita ma, sordo di rancore, cerca l'uomo che gliel'ha rubata per regolare il conto.
SCHEDA FILM

Regia: Stanley Kubrick

Attori: James Mason - Humbert Humbert, Shelley Winters - Charlotte Haze, Sue Lyon - Lolita, Gary Cockrell - Dick, Diana Decker - Jean Farlow, Peter Sellers - Clare Quilty, Jerry Stovin - John Farlow, Suzanne Gibbs - Mona Farlow, Marion Mathie - Miss Lebone, Colin Maitland - Charlie, Roberta Shore - Lorna, Marianne Stone - Vivian Darkbloom, Denir C. Warren - Potts, Terence Kilburn, Cec Linder - Il medico, Roland Brand - Bill, Craig Sams - Rex, Lois Maxwell, Shirley Douglas - Signora Starch, James Dyrenforth - Beale, William Greene - Swine, John Harryson - Tom, Eric Lane - Roy, Isobel Lucas - Louise, Maxime Holden - Addetto reception, Irwin Allen - Assistente dell'ospedale

Soggetto: Vladimir Nabokov - romanzo

Sceneggiatura: Vladimir Nabokov

Fotografia: Oswald Morris

Musiche: Nelson Riddle, Bob Harris

Montaggio: Anthony Harvey

Scenografia: William C. Andrews

Costumi: Gene Coffin

Durata: 152

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: romanzo "Lolita" di Vladimir Nabokov

Produzione: A.A. PRODUCTIONS LTD., ANYA, HARRIS-KUBRICK PRODUCTIONS, SEVEN ARTS PRODUCTIONS, TRANSWOOD

Distribuzione: DEAR, MGM - MGM HOME ENTERTAINMENT (GLI SCUDI) - BLU-RAY: WARNER HOME VIDEO (2011)

NOTE
- GIRATO NEGLI STUDI INGLESI DI ELSTREE (PRIMO FILM GIRATO IN EUROPA DA KUBRICK)

- IL FILM HA AVUTO UN GRANDISSIMO SUCCESSO DI PUBBLICO E UNA NOMINATION ALL'OSCAR 1963 PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

- NE E' STATO FATTO UN REMAKE NEL 1997

- ORCHESTRAZIONI: GILL GRAU.
CRITICA
"Lolita (il romanzo, n.d.r.) era soprattuto la storia di una ragazzina più che minorenne che, dopo la morte dellla madre, si lasciava sedurre dal patrigno, il non ancora quaranteen Humbert Humbert. Il film di Kubrick capovolge i termini del rapporto e si occupa soprattutto di Humbert Humbert, l'uomo ancora giovane ma non più giovanissimo che si lascia sedurre da Lolita, concepisce per lei una passione folle e si trova a dover presto lottare con una bestiola incosciente e viziosa che non afferra l'importanza dei sentimenti suscitati. (...) L'accento del film, perciò, cade sul dramma di Humbert e su un carattere che, pur nella sua immoralità, persegue con tenacia dei principi morali, coltivando la speranza di un ordine da ristabilire. Evocandoci questo dramma, Kubrick è riuscito a tenere lontano il personaggio dall'erotismo scoperto per immergerlo, invece, in un'atmosfera di quasi tragica grandezza. (...) Certo tutto questo non è più Nabokov, ma francamente non dispiace. Il romanzo era decisamente più aggressivo del film dal punto di vista del sesso ed era, dal punto di vista del linguaggio, meno disinvolto e scorrevole. Probabilmente qua e là, in certe caricature, Kubrick ha superato un po' qualche limite e, pur imponendosi sempre con molte preziosità di stile, in qualche pagina ha forse sfiorato la calligrafia (per di più un po' barocca), ma sono difetti che non sminuiscono il rigore, l'impegno e anche la dignità di un'opera che, una volta tanto, migliora e non peggiora il testo cui si è ispirata. Gli interpreti sono la giovanissima Sue Lyon, un misto quasi perfetto di sensualità e di finto candore, di perfidia e di incoscienza, James Mason, un Humbert Humbert forse più felice nei momenti caricaturali del suo carattere che non in quelli drammatici, Peters Sellers, colorito e istrionico in modo sapientissimo nei panni del commediografo, Shelley Winters, una madre che, pur con sottili intenzioni satiriche, sa spesso vibrare di commozione." 21.12.1962 (Gian Luigi Rondi, '"Kurosawa, Bergman e gli altri...", parte I, Le Monnier', 2000)

"Pur essendo realizzato con impegno e dovizia di mezzi, 'Lolita' rimane opera di mestiere. Difetta la costruzione dei personaggi, scricchiola paurosamente l'adattamento dal testo di Nabokov, l'eccessiva prolissità di alcune pagine tutt'altro che essenziali appesantisce il ritmo e tutto si muove su di un piano di grande esteriorità, che inficia il dramma in tutte le sue fasi. Ottima la fotografia, impegnata l'interpretazione." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 53, 1963)