LO ZOO DI VENERE

A ZED AND TWO NOUGHTS

GRAN BRETAGNA 1986
Un incidente d'auto, provocato da un cigno che si abbatte sul parabrezza di una Ford-Mercury, causa la morte di due giovani donne e il ferimento della terza, Alba, che si trovava alla guida e che si vede amputata una gamba dal chirurgo-pittore falsario Van Meegeren, il quale le amputerà in seguito anche la seconda, perché la donna risulti copia vivente dei suoi quadri stravaganti. L'incidente lascia vedovi due entomologi gemelli ex siamesi, che lavorano per uno zoo, filmando i tempi e le fasi di disfacimento di animali morti. I due mutano presto l'odio per la sopravvissuta Alba in una passione indefinibile, che frutterà una coppia di gemelli unimadre e bipadre, i quali dopo il "sereno" suicidio di Alba e in esecuzione delle sue disposizioni, verranno però affidati a un terzo uomo, Feliphe Arc-en-ciel, (sempre in bianco come un cigno e lui pare privo di gambe), mentre i due bis-vedovi si suicideranno altrettanto "serenamente" di fronte a una telecamera predisposta a filmarne la decomposizione.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Greenaway

Attori: Andréa Ferréol - Alba Bewick, Brian Deacon - Oswald Deuce, Eric Deacon - Oliver Duece, Frances Barber - Venere, Joss Ackland - Van Hoyten, Jim Davidson - Joshua Plate, Agnes Brulet - Beta Bewick, Guusie Van Tilborgh - Caterina Bolnes, Gerard Thoolen - Van Meegeren, Ken Campbell - Stephen Pipe, Wolf Kahler - Feliphe Arc En Ciel

Soggetto: Peter Greenaway

Sceneggiatura: Peter Greenaway

Fotografia: Sacha Vierny

Musiche: Michael Nyman

Montaggio: John Wilson

Scenografia: Jan Roelfs, Ben van Os

Durata: 115

Colore: C

Genere: PSICOLOGICO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR

Produzione: BRITISH FILM INSTITUTE, ARTIFICIAL PRODUCTIONS, FILM FOUR INTERNATIONAL

Distribuzione: FILM FOUR INTERNATIONAL - CHANNEL FOUR - RICORDI VIDEO

NOTE
COSTUMI: CONSTANCE DE VOS, PATRICIA LIM.
SUONO: CHARLES WADDINGTON WARE, MATTHEW WHITEMAN
PRESENTATO AI FESTIVALS DI LONDRA, ROTTERDAM, BERLINO, NEW YORK, TOKIO.
CRITICA
"Il film rivela un fondo mentale di radicale disconoscimento della dignità umana e una morbosa predilezione per il disfacimento". ("Segnalazioni Cinematografiche")