L'isola - Ostrov

Ostrov

RUSSIA 2006
Nel 1942, mentre infuria la Seconda Guerra Mondiale, un rimorchiatore sovietico viene bloccato e assaltato dalla marina tedesca a largo del Mar Bianco. Un marinaio molto giovane, preso dal panico, esegue l'ordine impartitogli da un ufficiale nazista e uccide un altro marinaio credendo di salvarsi così la vita. Subito dopo, però, una violenta esplosione fa affondare il rimorchiatore e soltanto pochi marinai riescono a salvarsi. Più di trenta anni dopo, nel 1976, i superstiti di quel naufragio tornano nel Mar Bianco, in una piccola isola, per chiedere l'aiuto di Anatolij, un misterioso e anziano monaco che, si dice, sia in grado di operare miracolose guarigioni. Il sacerdote, però, si considera un grande peccatore, indegno di ricevere il perdono. Gli ex marinai stanno forse per incontrarsi con il loro passato?
SCHEDA FILM

Regia: Pavel Lounguine

Attori: Piotr Mamonov - Anatolij, Dmitrij Diuzhev - Padre Iov, Viktor Sukhorukov - Priore Filaret, Nina Usatova - Vedova, Viktoriya Isakova - Nastja, Yury Kuznetsov - Tikhon, Timofej Tribuntzev - Giovane Anatolij, Yana Esipovich - Ragazza, Olga Demidova - Donna con bambino, Aleksey Zelenskij - Giovane Tikhon, Grisha Stepunov - Bambino, Sergei Borunov - Aiutante di campo

Soggetto: Pavel Lounguine

Sceneggiatura: Dmitrij Sobolev

Fotografia: Andrej Zhegalov

Musiche: Vladimir Martynov

Montaggio: Albina Antipenko

Scenografia: Igor Kotzarev, Aleksandr Tolkachev

Costumi: Ekaterina Dyminskaja

Altri titoli:

Ostrov - The Island

The Island

Durata: 112

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: PAVEL LOUNGUINE STUDIO PER TV CHANNEL RUSSIA

Distribuzione: METACINEMA (2008)

NOTE
- FILM DI CHIUSURA, FUORI CONCORSO, ALLA 63MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2006).
CRITICA
"Una ex rockstar russa, Pyotr Mamonov, si fa monaco per Pavel Lounguine. Le sue rughe contrapppuntano lo 'score' di Vladimir Martynov, che, inglobando melodie ortodosse tradizionali, fa la voce grossa e nel finale apre al canto funebre. Potente." (Federico Pontiggia, "Rivista del Cinematografo", maggio 2008)