L'incubo di Darwin

Darwin's Nightmare

Traffico d'armi e di pesce in Tanzania. Per documentare con rigore la cattiva coscienza dell'Europa

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AUSTRIA 2004
Negli anni '60, in Africa è stata introdotta artificialmente nel Lago Vittoria una nuova specie di pesce, la 'Tilapia del Nilo', che in breve tempo ha provocato l'estinzione di quasi tutte le razze ittiche locali, ma che è diventato il prodotto più esportato in tutto il mondo dalla Tanzania. Enormi cargo ex sovietici atterrano ogni giorno nella zona per caricare il pescato e per scaricare le merci dirette al sud: fucili Kalashnikov e munizioni per le innumerevoli guerre che si combattono nel continente africano...
SCHEDA FILM

Regia: Hubert Sauper

Soggetto: Hubert Sauper

Fotografia: Hubert Sauper

Montaggio: Denise Vindevogel

Durata: 107

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: 35MM

Produzione: MILLE ET UNE PRODUCTIONS, PARIS COOP 99 FILM PRODUKTION, VIENNA SAGA FILM, ARTE, WDR, VPRO, SVT, YLE 2, CNC, FILMFONDS

Distribuzione: MIKADO (2006)

Data uscita: 2006-03-10

NOTE
- COLLABORAZIONE ARTISTICA/AIUTO REGISTI: SANDOR RIEDER, NICK FLYNN.

- PREMIO LABEL EUROPA CINEMAS ALLE "GIORNATE DEGLI AUTORI", VENEZIA (2004).

- NOMINATION OSCAR 2006: MIGLIOR DOCUMENTARIO.

- PREMIO CESAR 2006 PER LA MIGLIOR OPERA PRIMA.
CRITICA
"Altro film d'ambiente africano, altra sacrosanta polemica contro il traffico di armi che aerei russi scaricano presso il lago Victoria, sostituendole poi con tonnellate di pesce che hanno distrutto il locale ecosistema. I fucili che arrivano a domicilio servono per le guerre intestine locali, che sono sempre, come si dice, fonte di guadagno per tutti. Non per gli abitanti della zona che il filmaker-operatore Hubert Sauper mostra mentre si aggirano scheletrici a rovistare tra le lische di pesce fra cumuli di spazzatura al di là di ogni igiene: fingendo di nulla, l'Unione Europea magnifica nell'assurda conferenza stampa la ricchezza ittica del luogo. La cronaca è dolorosa, un incubo indimenticabile: donne prostitute e malate di Aids, bambini che si drogano respirando effluvi di colla, mentre il pilota che arriva e fugge fa la sua retorica sui bambini e il Natale. Impressionante." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 10 marzo 2006)

"Su questa situazione, che se non fosse tragica, si potrebbe considerare un paradosso, un noto documentarista austriaco, Hubert Sauper, attivo e sempre premiato nel settore da quindici anni, ha realizzato il film che, visto già ad alcuni festival, esce adesso nelle nostre sale. Durissimo, spietato, mai però polemico perché si limita ad enunciare fatti e dati, mostrando da una parte la terribile miseria di quelle popolazioni stroncate dalla fame e dalle malattie e dall'altra i profitti che le organizzazioni affaristiche occidentali traggono da quel paese di cui gli indigeni possono solo mangiare i resti e gli scarti, anche a rischio di dissenterie. Pagine secche, interviste abili per far dire ai piloti degli aerei, di solito russi, cosa trasportano prima dei carichi di pesce, documentazione della gente dei villaggi costieri, bambini laceri, vecchi malati, giovani prostitute che propagano l'AIDS. Con un forte senso del cinema, con un distacco nei toni, - nei ritmi, anche nelle immagini - che più è freddo e più coinvolge. Fino quasi a inorridire. Eppure in quella regione dei Grandi Laghi, al centro dell'Africa verde, succede così ogni giorno. E ogni giorno ne muoiono. Senza che nessuno corra ai ripari. Perché c'è chi ci guadagna." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 10 marzo 2006)