L'era legale

3/5
Napoli 2020: addio camorra e rifiuti. Partenopea e parte mockumentary, convince la verve utopica di Enrico Caria

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ITALIA 2011
Nel 2020 a Napoli non ci sarà più mafia, montagne di immondizia nè malavita di alcun tipo. Come si è arrivati a questo risultato? Ce lo raccontano gli intervistati direttamente dal futuro!
SCHEDA FILM

Regia: Enrico Caria

Attori: Patrizio Rispo - Sindaco Nicolino Amore, Cristina Donadio - Idra Duarte, Rita Corrado - Agata Russo, Pietro De Silva - Investigatore Tony Lenza, Isabella Rossellini - Se stessa, Renzo Arbore - Se stesso, Franco Gargia - Biagio Amore, Salvatore Mignano - Imprenditore, Monica Masiello - Segretaria premier, Natalia Cretella - Concettina Fiore, Ezio Morino - Questore, Stefano De Sando - Narratore, Giancarlo Valentino - Blogger, Bill Emmott - Giornalista "The Economist", Marcelle Padovani - Giornalista "Nouvel Observateur", Pietro Grasso - Procuratore Nazionale Antimafia, Vincenzo Macrì - Vice Procuratore Nazionale Antimafia, Giancarlo De Cataldo - Magistrato, Scrittore, Carlo Lucarelli - Scrittore, Francesco Ferrante - Legambiente, Fabio Granata - Politico, Tano Grasso - Ass. Antiracket

Soggetto: Enrico Caria

Sceneggiatura: Enrico Caria

Fotografia: Giuseppe Schifani

Musiche: Pivio , Aldo De Scalzi

Montaggio: Roberto Martucci

Costumi: Francesca Balzano

Effetti: Paolo Zeccara, Corrado Rizzo, Gianluca Rizzo

Suono: Francesco Russo - presa diretta

Durata: 77

Colore: C

Genere: MOCKUMENTARY

Specifiche tecniche: DIGITAL HD, 16:9

Produzione: RENZO ROSSELLINI ED EDUARDO RUMOLOPER ROSSELLINI FILM & TV

Distribuzione: BOLERO FILM

Data uscita: 2012-01-13

TRAILER
NOTE
- GRAFICA E ANIMAZIONI: SERGIO GAZZO.
CRITICA
"Questo è un film anomalo, sostiene Enrico Caria, perché in realtà, dice, lui non può essere definito proprio un «regista» quanto piuttosto uno scrittore satirico. Invece i suoi film ('Carogne' del '95 ad esempio) sono stati tra i pochi ad avvertire del disastro che si stava preparando. Si sentiva la mancanza di uno sguardo come questo: non fa parte dei film inutili con imprimatur, non ha una comicità lieve o greve tanto per prendere tempo. Sferzante e collettivo 'L'era legale' intanto è straordinario per la ricchissima partecipazione, un sostegno che nasce da vasti movimenti in corso, senza finanziamenti e sostenuto da un vasto gruppo di collaboratori. (...) 'L'era legale' scorre veloce e divertente, dal vero al verosimile al finto, collegando tutte le tecniche della videoripresa da quello istituzionale a quello del canale commerciale, dal combattivo Canale 21 (la prima tv libera in Europa) alla più becera tv locale portavoce dei maghi in stile cuorna e bicuorna, un concatenarsi di personaggi alti e bassissimi con uso filologico degli effetti speciali e voce narrante a raccontare le imprese del sindaco. Non è stato un veicolo elettorale poiché il film è stato terminato a elezione di De Magistris avvenuta (il neo sindaco ha accompagnato il film al festival di Torino). Anche se in quel 2020 non ci siamo, sembra in ogni caso di essere usciti dall'incubo delle risse parlamentari o comunali, gli scandali, l'eletto dal popolo, le signorine, i mostri che si avvicendavano in tv, documentando la realtà che si stava vivendo solo fino a qualche mese fa. Un salutare tocco di anacronismo ci accompagna per terminare su una realtà di sogno, ma perfettamente percorribile." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 13 gennaio 2012)

"Vera, falsa... comunque Napoli. Partenopea, parte finzione, nel 2020 ha detto addio a camorra, rifiuti e illegalità, trasformandosi nella città più sicura e pulita al mondo: roba da non crederci, ma il merito è del plebeo, arruffone e improvvisato Nicolino Amore (Patrizio Rispo), protagonista di un'irresistibile ascesa a sindaco. Con un occhio (preveggente) alla parabola di Luigi De Magistris, senza dispensare rassicurazioni, bensì graffiando la (brutta) realtà con l'immaginazione, 'L'era legale' di Enrico Caria può contare sulla partecipazione di Isabella Rossellini e Renzo Arbore a 30 anni dal 'Pap'occhio', il direttore dell'«Economist» Bill Emmott e il magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, il leader anti-racket Tano Grasso e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. E, tra mockumentary e doc, sogno e populismo, denuncia e iperbole, consegna allo schermo una confessabile speranza: e se succedesse davvero? A Napoli l'ardua sentenza, ma il segreto è uno, solo e raggiungibile: legalizzala!" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 12 gennaio 2012)