L'educazione di Rey

Rey's Education

2.5/5
Ritratto disincantato della società argentina. Doveva essere una serie tv in origine, la struttura ne risente

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ARGENTINA 2017
Qualcosa va storto la notte del primo colpo di Reynaldo, alias "el Rey" (il Re), un giovane introdotto dal fratello nella mala di Mendoza. I complici vengono catturati, lui con la refurtiva in tasca riesce a scappare sui tetti. Nella fuga cade nel giardino di Vargas, una guardia giurata in pensione, che lo ammanetta ma istintivamente gli dà riparo. Il mattino seguente, gli propone un accordo: non lo denuncerà alle autorità a cambio che lui ripari ciò che ha rotto in giardino. Gli insegnamenti che Vargas darà al giovane, faranno sbocciare una relazione che rimanda alle antiche leggende sulla formazione che veniva impartita ai sovrani. El Rey impara, si fa ben volere, sembra aver trovato l'equilibrio. Ma questo patto comincia a incrinarsi quando i due compari tornano in libertà su autorizzazione di un "cattivo tenente": là fuori la mala ha sete di vendetta.
SCHEDA FILM

Regia: Santiago Esteves

Attori: Germán de Silva - Carlos Vargas, Matías Encinas - Reynaldo Galíndez, Walter Jakob - Arancibia, Esteban Lamothe - Vieytes

Sceneggiatura: Juan Manuel Bordón, Santiago Esteves

Fotografia: Cecilia Madorno

Musiche: Mario Galván

Montaggio: Santiago Esteves

Scenografia: Alejandra Mascareño

Suono: Lucas Kalik Stella

Durata: 96

Colore: C

Genere: THRILLER NOIR

Produzione: SANTIAGO ESTEVES PER 13 CONEJOS

Distribuzione: EXITMEDIA (2019)

Data uscita: 2019-04-04

TRAILER
CRITICA
"Il cinema argentino da tempo si è allontanato da Buenos Aires, location inevitabile dei suoi film, dai classici ai contemporanei. Sono state esplorate le regioni da Salta (Lucrecia Martel), alla Patagonia di Lisandro Alonso, ed ora Santiago Esteves con il suo esordio 'L'educazione di Rey' ci mostra la sua città, Mendoza, lontana dalla capitale e inedita sullo schermo. Tra poliziesco e western oltre che film di formazione è un'opera prima controllatissima, già presentata a San Sebastian e al Bafici. (...)" (Silvana Silvestri, 'il Manifesto', 4 aprile 2019)

"(...) Spiacerà a chi negli ultimi anni era stato viziato dal cinema argentino, dal quale arrivavano solo film belli. 'L'educazione di Rey', invece pur essendo gonfio d'ambizioni (raccontare attraverso due personaggi il disorientamento del paese di oggi) fa solo della sociologia spicciola. E da metà in poi diventa dannatamente prevedibile." (Giorgio Carbone, 'Libero', 4 aprile 2019)

"(...) Il regista Esteves, classe '83, montatore di Pablo Trapero, inizia, accelera, monta l'action; ma poi indugia sulla redenzione e sul ripensamento psicologico del giovane che viene rieducato, con tutte le virgolette del caso. L'identikit dei luoghi è spaventoso. Germán de Silva esprime bene tutte le paure. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 4 aprile 2019)