Le paludi della morte - Texas Killing Fields

Texas Killing Fields

4/5
Atmosfera cupa e tragica: la discesa agli inferi della Mann secondo le coordinate del genere

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USA 2011
Texas City. Mike Souder, un detective della squadra omicidi locale, unisce le sue forze con Brian Heigh, un poliziotto di New York, per risolvere il caso di una serie di violenti delitti e sulla sparizione di una ragazza di strada, Little Annie. Le indagini condurranno i due poliziotti alla discarica denominata 'The Killing Fields', un luogo considerato letale e da cui difficilmente si riesce a uscire vivi...
SCHEDA FILM

Regia: Ami Canaan Mann

Attori: Sam Worthington - Mike Souder, Jeffrey Dean Morgan - Brian Heigh, Jessica Chastain - Pam Stall, Chloë Grace Moretz - Little Anne Sliger, Jason Clarke - Rule, Annabeth Gish - Gwen Heigh, Sheryl Lee - Madre di Annie, Stephen Graham - Rhino, Leanne Cochran - Lila, Sean Michael Cunningham - Sean Heigh, Deneen Tyler - Lady Worm, Donna DuPlantier - Reba, Lyle Brocato - Jim, James Hébert - Eugene Sliger, Marcus Lyle Brown - CSI, Elise Fyke - Vittima, Tony Bentley - Capitano Bender, Cassidy Smith - Marie, Samantha Beaulieu - Sheila, Corie Berkemeyer - Shauna Kittredge, Mark Adam - Mike, Coryn Elizabeth Cunningham - Coryn Heigh, Seth William Cunningham - Seth Heigh, Erin Booth - Shalene, Doc Whitney - Rankin

Sceneggiatura: Donald F. Ferrarone

Fotografia: Stuart Dryburgh

Musiche: Dickon Hinchliffe

Montaggio: Cindy Mollo

Scenografia: Aran Mann

Arredamento: Leonard R. Spears

Costumi: Christopher Lawrence

Altri titoli:

The Fields

Durata: 105

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO POLIZIESCO

Specifiche tecniche: PANAVISION GENESIS HD CAMERA, 2K/HDCAM SR (1080/24P) (1:2.35)

Produzione: MICHAEL MANN E MICHAEL JAFFE PER BLUE LIGHT, BLOCK/HANSON, WATLEY ENTERTAINMENT, IN ASSOCIAZIONE CON INFINITY MEDIA

Distribuzione: RAI CINEMA/01 DISTRIBUTION - DVD E BLU-RAY:01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2012)

Data uscita: 2012-06-15

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO ALLA 68. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2011).
CRITICA
"Bel debutto quello di Ami Canaan Mann, figlia di Michael, che rovista tra la melma delle paludi del Texas a cercare un serial killer che ivi getta le sue giovani vittime. È mescolato alla vita vera il racconto, eppure ogni mossa fa parte di un cinema codificato ma che riesce ad assumere una sua valenza speciale e psicologica: silenzi espressivi e la contrapposizione tra i detective dà modo a due bravi attori di rimbalzarsi rimorsi, dubbi e il perché del grado zero morale in un mondo che fu western." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 15 giugno 2012)

"Soggetto da thriller nerissimo, dall'atmosfera malata e soffocante, rimasto fermo per anni prima di trovare il suo regista. Poi Michael Mann, nel ruolo di produttore, lo ha affidato a sua figlia, Ami Canaan: ne è uscito il film più edipico di tutti i tempi. Sovrastata dall'ombra di papà, Ami non si discosta per un attimo dai temi-feticcio del genitore, a cominciare da quello dei poliziotti ossessionati dai loro demoni interiori. Detto questo, l'ambientazione, la fotografia di Stuart Dryburgh e il solido cast - nelle parti femminili ci sono le emergentissime Jessica Chastain e Chloë Moretz - meritano il disturbo." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 15 giugno 2012)

"Un serial killer dissemina cadaveri femminili mutilati nelle desolate paludi dei «killing fields» (è il titolo originale: 'Texas Killing Fields'). Due detective indagano. Uno (Sam Worthington, già in 'Avatar') è giovane, texano, separato, in teoria ligio alle regole; l'altro (Jeffrey Dean Morgan), è un maturo newyorkese sposato e osservante (con battibecchi sul Papa che non sentiremo mai in un film italiano). Dunque più toccante e vulnerabile. Sarà una dura lotta, anche interiore. Che la figlia di Michael Mann, alla seconda regia, affronta con buon mestiere e uno sguardo femminile abbastanza refrattario al macabro (tanto la storia è già dura di suo). Peccato che manovri atmosfere e personaggi senza troppa originalità, e si perda un po' nel plot appesantito da troppe sottotrame di famiglia. Il meglio è nel rassegnato verismo di certi scorci, o nella violenza che nasconde anche la poliziotta Jessica Chastain (bel personaggio a metà). Più convenzionale lo sguardo su bassifondi e balordi. Non una grande scoperta, vista l'inflazione di noir su tutti gli schermi, ma la figlia di cotanto padre supera ampiamente l'esame." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 giugno 2012)

"In origine erano 'The Texas Killing Fields', da noi sono diventati 'Le paludi della morte', titoli comunque suggestivi per raccontare di un postaccio in cui nessuno vuole metter piede perché si sa che il luogo è malsano. Non tanto per opera della natura, quanto per mano dell'uomo. Lì sembrano finire morte e fatte a pezzi le vittime di un serial killer. (...) Ami è alla sua opera seconda, dieci anni dopo l'esordio trascorsi realizzando molto materiale tv. Pur essendo un film di genere, Ami sembra volersi scuotere di dosso gli archetipi, i codici che gli sono propri. II risultato è così piuttosto stravagante, talvolta si perde un po' di vista il plot e l'indagine, a favore di qualche digressione con immagini alla «famolo strano». Non che la regista non abbia un suo talento, ma sembra troppo interessata a risultare anticonformista e a volersi affrancare dal marchio di famiglia (salvo usarlo per produzione e promozione) piuttosto che costruire una solida narrazione cinematografica. Forse babbo, produttore, avrebbe dovuto tenerle la briglia più stretta e ne sarebbe risultato un film sicuramente migliore. Anche perché gli attori ci sono: Sam Worthington poliziotto di campagna, Jeffrey Dean Morgan omologo di città, Jessica Chastain ex moglie, Sheryl Lee purtroppo madre e una sempre più sorprendente Chloë Grace Moretz, ragazzina strapazzata dagli adulti con una sua carica personale che avrebbe meritato ben altro approfondimento visto il personaggio e il talento della sua interprete." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 15 giugno 2012)

"Piacerà a chi attendeva al varco Ami Canaan Mann, per capire se è degna figlia di cotanto padre. Il babbo è Michael Mann (l'uomo di 'Collateral', di 'Miami Vice' e di 'L'ultimo dei Mohicani') che molti considerano uno dei dieci migliori 'directors' d'America. Beh, sembra che il sangue non sia acqua. Certo, papà le sarà stato addosso ogni giorno di lavorazione ('Le paludi della morte' l'ha prodotto lui) ma il risultato è più che promettente. Ami sa (o almeno sembra) raccontare molto bene tiene alta la tensione per tutti i cento minuti, mette i brividi con uno scenario che pulsioni di serialkilleraggio le strapperebbe anche dal più civile e bilanciato degli uomini. E guida gli attori come meglio non si potrebbe. Vedi Jessica Chastain e Chloë Mertz in 'Le paludi' e ti senti di scommettere che saranno le dive della seconda decade del secolo." (Giorgio Carbone, 'Libero', 15 giugno 2012)

"'Le paludi della morte' di Ami Canaan Mann (figlia del regista Michael) è un solido thriller poliziesco che ruota intorno agli omicidi di una cinquantina di donne dal 1969 ad oggi, uccise e gettate in una zona paludosa del Texas." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 15 giugno 2012)

"Diretto, in modo robusto, dalla figlia di Michael Mann, il film, ispirato a cronaca vera, non ricama in originalità e arzigogoli, badando al sodo. Dialoghi essenziali (anche troppo) e spazio al suggestivo scenario. (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 giugno 2012)

"Amor di papà. Tanto profondo da accecarlo davanti alle velleità registiche della figliola prediletta. Perché Ami Canaan Mann avrà pur ereditato le migliori virtù dal padre Michael ad eccezione del talento dietro la mdp. E poco conta che già da teenager calcasse i set del supremo genitore: nessuno - presumibilmente - l'ha obbligata ad emularne le gesta, persino nel cine-genere. Il suo secondo lungo - in originale 'Texas Killing Fields' come il luogo ove l'azione si svolge - è un torbido thriller che ambisce alle irraggiungibili tensioni di certa filmografia paterna. Ci si chiede infatti come Mr. Mann avrebbe gestito il racconto ispirato al vero di due poliziotti anticonvenzionali uniti e divisi dai misteri del rapimento di una bimba per mano di un serial killer. Paludi mortifere, miseria decadente e ignoranza complice fanno da sfondo nel Texas meno esibito. Michael Mann, produttore della figliola, la accompagnò in concorso a Venezia 2011: quest'anno lo rivedremo al Lido, ma per fortuna nostra in altra e 'presidenziale' veste." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 14 giugno 2012)