Le due vie del destino - The Railway Man

The Railway Man

2/5
Melodramma bellico dal cast sontuoso, ma inesorabilmente fuori tempo

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AUSTRALIA 2013
1942. Il 21enne Eric Lomax, addetto ai segnali e appassionato di ferrovie, è uno dei giovani soldati che a migliaia vengono fatti prigionieri dalle truppe giapponesi che hanno invaso Singapore. Spedito a lavorare alla costruzione della celebre Ferrovia della morte, in Tailandia, Eric è testimone di inimmaginabili sofferenze ai danni dei suoi compagni di sventura e, dopo essere stato scoperto per la costruzione di una radio clandestina, ne diviene lui stesso vittima. Sopravvissuto per miracolo alla guerra, Eric torna a casa ma la sua vita è irrimediabilmente segnata dal ricordo del giovane ufficiale giapponese, suo carnefice. Fino a quando, molti anni dopo, a bordo di un treno incontra Patti, la donna che farà ricomparire il sorriso sul suo volto e la voglia di tornare a vivere. Tuttavia, la ritrovata serenità verrà offuscata ancora una volta dal ritorno degli incubi e Patti, decisa ad aiutare l'uomo che ama, cercherà in ogni modo di scoprire che cosa lo tormenta. Grazie alla collaborazione dell'enigmatico Finlay, anche lui ex prigioniero di guerra che romperà il muro di omertà che contraddistingue il passato dei sopravvissuti alla prigionia, Patti non solo scoprirà lo scioccante segreto che ha condizionato la vita di suo marito, ma anche che il responsabile è ancora vivo...
SCHEDA FILM

Regia: Jonathan Teplitzky

Attori: Colin Firth - Eric Lomax, Nicole Kidman - Patti Lomax, Jeremy Irvine - Eric Lomax da giovane, Stellan Skarsgård - Finlay, Hiroyuki Sanada - Nagase, Sam Reid - Finlay da giovane, Tanroh Ishida - Nagase da giovane, Tom Hobbs - Thorlby, James Fraser - Duncan, Marta Dusseldorp - Memsahib, Ewen Leslie - Thompson, Akos Armont - Jackson, Tom Stokes - Withens, Keiichi Enomoto - Sakamoto

Soggetto: Eric Lomax - autobiografia

Sceneggiatura: Frank Cottrell Boyce, Andy Paterson

Fotografia: Garry Phillips

Musiche: David Hirschfelder

Montaggio: Martin Connor

Scenografia: Steven Jones-Evans

Arredamento: Nicki Gardiner

Costumi: Lizzy Gardiner

Effetti: Clint Ingram, James Rogers (II)

Durata: 116

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA PLUS, ARRIRAW (2.8K)/(2K), 35 MM/D-CINEMA

Tratto da: romanzo autobiografico omonimo di Eric Lomax (ed. Vallardi)

Produzione: ARCHER STREET PRODUCTIONS, LATITUDE MEDIA, LIONSGATE, PICTURES IN PARADISE

Distribuzione: KOCH MEDIA (2014)

Data uscita: 2014-09-11

TRAILER
CRITICA
"Sentimenti primari in match secondo le linee del libro biografico di guerra e pace di Lomax (Vallardi) ridotto nel film d'attesa su redenzione e perdono. Ping pong temporale e cotta tra Firth sempre bravo e la Kidman cui spetta il non facile compito rieducativo." (Maurizio Porro, ' Il Corriere della Sera', 11 settembre 2014)

"Lo stesso episodio storico è al centro di un classico del cinema, 'Il ponte sul fiume Kwai' di David Lean. Se di omaggio si tratta, però, è deludente. Un film accademico, troppo appoggiato sulle emozioni per emozionare, dal finale sentimentale assai prevedibile. E che patisce di una netta sproporzione tra le scene al passato, drammatiche e visivamente più forti, e quelle al presente." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 11 settembre 2014)

"In «Le due vie del destino» («The Railway Man») Firth e Kidman non trovano l'alchimia sentimentale richiesta e questo vizio di casting rende lo sviluppo romanzesco, già di per sé liso, particolarmente inerte. Peccato (...). Il fatto che l'andirivieni tra il freudiano e l'antimilitarista e il passato e il presente sia tratto dal libro autobiografico di Eric Lomax non basta a conferire né ai flashback sadico-concentrazionari (...) né al duello coniugale un calore al di sopra della leccata routine letteraria." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 11 settembre 2014)

"Eric Lomax (alla cui autobiografia il film si ispira) è ancora straziato dai fantasmi di un'atroce esperienza di guerra. Rievocandola, 'Le due vie del destino' passa (sempre nel nome di David Lean) da 'Breve incontro' a 'Il ponte sul fiume Kwai' in versione drammatizzata. (...) Coadiuvato da validi collaboratori, l'australiano Jonathan Teplitzky mostra buona sensibilità di regia; Colin Firth eccelle nell'interiorizzato registro di interpretazione suo congeniale, la Kidman sta bene in parte, almeno finché il copione glielo consente. Tuttavia il meccanismo dei continui andirivieni fra passato e presente, con relativo cambio di attore (Jeremy Irvine) per Lomax giovane, non fa che appiattire la carica emozionale della già manieristica pellicola." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 11 settembre 2014)

"Mamma mia, che fumettone. Forse piacerà alle signore, nonostante qualche violenza di troppo. (...) Colin Firth e Nicole Kidman stanno in scena mezzo film; l'altra metà è riservata ai flashback con attori più giovani e botte da orbi. Mah."(Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 11 settembre 2014)

"Piacerà a chi considera Firth uno dei migliori attori del mondo e gradirà certo vederlo alla prese con un personaggio per il quale sembra nato (l'uomo giusto che soffre ingiustamente). E ai cinephiles che giubilano per i riferimenti ai classici (...)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 11 settembre 2014)