L'Ave Maria

ITALIA 1982
Nino, rimasto vedovo appena venticinquenne, e con un figlioletto da accudire, cade in uno stato di profonda depressione. Per vivere è costretto a fare il venditore ambulante e, per arrotondare, canta ai matrimoni. Quando conosce Angela, la giovane maestra di suo figlio Ciro, si riaccende in lui l'interesse per la vita però il fidanzato della ragazza, per gelosia, lo denuncia per un crimine inesistente. Scontata la condanna, Nino conosce Claudia, la proprietaria di una casa discografica che, avendolo sentito cantare, gli propone di incidere un disco. Nino raggiunge il successo ma la sua felicità è di breve durata. Il piccolo Ciro viene coinvolto in un incidente e finisce in ospedale. Lì accorre anche Angela che, benché sia tornata con il suo fidanzato, vuole rimanere accanto al bambino. Quando Ciro confida al padre che Angela sta per sposarsi, Nino capisce e corre in chiesa per farle capire che sta commettendo un errore. Loro tre saranno una famiglia.
SCHEDA FILM

Regia: Ninì Grassia

Attori: Nino D'Angelo - Nino, Maria Rosaria Omaggio - Claudia, Elena Valentino - Angela, Lino Crispo - Gaetano, Bianca Sollazzo - La madre di Nino, Carmine Jorio - Ciro, il figlio di Nino, Mario Merola, Francesco Grassia, Adriana Giuffré, Eleonora Vallone, Sonia Viviani

Soggetto: Ninì Grassia

Sceneggiatura: Ninì Grassia

Fotografia: Luigi Ciccarese

Musiche: Augusto Visco, Nino D'Angelo

Montaggio: Franco Malvestito

Scenografia: Enrico Brancati

Altri titoli:

L'artista

L'Ave Maria - L'artista

Durata: 105

Colore: C

Genere: SCENEGGIATA NAPOLETANA FILM TV ROMANTICO

Specifiche tecniche: AUGUSTUSCOLOR

Produzione: GIADA CINEMATOGRAFICA S.R.L.

Distribuzione: REGIONALE, GENERAL VIDEO, POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT, CECCHI GORI HOME VIDEO

CRITICA
"Ennesimo film televisivo dell'erede e successore di Merola (anche per popolarità e successo): Nino D'Angelo! Carambole! Quant'è bravo il bruno biondo cantante napoletano a fare pubblicità alle sue canzoni." (Laura e Morando Morandini, Telesette)

"(...) Sceneggiata napoletana di modesta portata anche per chi nel genere ci si ritrova." ('Segnocinema', 7, marzo 1983)