L'anniversario

ITALIA 1998
Nell'appartamento di una zona residenziale ai confini di una grande città, vivono Michele e Anita, marito e moglie, architetti, sposati da dieci anni, senza figli. Proprio per festeggiare il loro anniversario decidono di invitare a cena alcuni amici e di annunciare con l'occasione, che Anita aspetta un bambino. Ma questa notizia non può più essere data: Anita, senza dire niente al marito, ha abortito. Tra i due scoppia una lite fortissima. Lei dice che ha avuto paura, Michele le chiede di cosa, ma lei non sa rispondere. Le parole si fanno pesanti e Anita fa la valigia per andare via. Si accende una colluttazione e lei gli sbatte contro la portiera della macchina. Michele le dice che è lui a volerla mandare via e Anita lo colpisce di nuovo. Nel palazzo di fronte, Daniela, una giovane donna, intanto, ha ucciso il marito. La polizia la porta via con il piccolo figlio in braccio. E' mattina, Michele e Anita sono in cucina e preparano la tavola per la colazione. Il silenzio domina tra loro, anche quando cominciano a mangiare.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Orfini

Attori: Laura Morante - Anita, Luca Zingaretti - Michele, Elena Fresco - Daniela, Cinzia Mascoli - Carla, Alessandra Celi - Terry, Francesco Prando - Marco, Massimo Rossi - Tano, Tiziana La Torre - La giornalista

Soggetto: Roberto Jannone, Grazia Giardiello

Sceneggiatura: Grazia Giardiello, Roberto Jannone, Mario Orfini, Roberto Tiraboschi - collaborazione

Fotografia: Claudio Bellero

Musiche: Tito Schipa Jr.

Montaggio: Claudio Cutry

Scenografia: Gianni Quaranta

Arredamento: Stefano Paltrinieri

Costumi: Nicoletta Ercole

Durata: 76

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR

Tratto da: tratto dal racconto "Anita" di Grazia Giardiello e Roberto Jannone

Produzione: MARIO ORFINI PER MILLENNIUM PRODUCTIONS SRL

Distribuzione: BIM-COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (1999)

NOTE
- IL RACCONTO "ANITA", DA CUI E' TRATTO IL FILM, HA OTTENUTO UNA MENZIONE SPECIALE AL PREMIO SOLINAS 1990.
CRITICA
"Più ambizioso che riuscito, più cerebrale che toccante, più costruito che autentico, il film è un tentativo interessante di ridare vita al cinema 'da camera' sui sentimenti, i rapporti amorosi, la coppia e la relativa incomunicabilità: un abbozzo di scene da un matrimonio all'italiana, una romana 'guerra dei Roses' in una versione corretta, bene educata, borghese, minimalista, claustrofobica." (Irene Bignardi, 'La Repubblica', 8 maggio 1999)