L'amore inatteso

Qui a envie d'être aimé?

4/5
La Grazia modesta e silenziosa di un film eccezionale: vedere per credere

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FRANCIA 2010
Antoine, quarantenne avvocato di successo, felicemente sposato con Claire e padre di due bei figli, non potrebbe chiedere di più alla vita; ha tutto quel che serve per essere felice. Tuttavia, l'inaspettato incontro con Dio porterà scompiglio nella sua esistenza e in quella delle persone intorno a lui...
SCHEDA FILM

Regia: Anne Giafferi

Attori: Éric Caravaca - Antoine, Arly Jover - Claire, Valérie Bonneton - Hortense, Jean-Luc Bideau - Padre di Antoine, Benjamin Biolay - Alain, Philippe Duquesne - Sacerdote, Quentin Grosset - Arthur, Arauna Bernheim-Dennery - Émilie, Agnès Sourdillon - Solange, Guillaume de Tonquedec - Il buon esempio, Joséphine Fresson - Cattolica, Jean-Pol Brissart - Cattolico, Amandine Dewasmes - Cassiera

Soggetto: Thierry Bizot - romanzo

Sceneggiatura: Anne Giafferi

Fotografia: Jean-François Hensgens

Musiche: Jean-Michel Bernard

Montaggio: Christophe Pinel

Scenografia: Sylvie Olivé

Costumi: Elisabeth Rousseau

Durata: 89

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: ARRICAM LT, PANAVISION, SCOPE, 35 MM, DCP (1:2.35)

Tratto da: romanzo "Catholique Anonyme" di Thierry Bizot

Produzione: GUILLAUME RENOUIL, THIERRY BIZOT, EMMANUEL CHAIN PER ELEPHANT STORY, IN COPRODUZIONE CON FRANCE 3 CINÉMA, PARABOLE FILMS, LES 3 BIZ, BELVISION FRANCE, GPB, ODDO, CON LA PARTICIPAZIONE DI CANAL + ET CINÉCINÉMA, FRANCE TÉLÉVISIONS

Distribuzione: MICROCINEMA IN COLLABORAZIONE CON ACEC (2013)

Data uscita: 2013-03-21

TRAILER
CRITICA
"Tratto dal bestseller francese 'Catholique anonyme', diretto con mano schietta dalla moglie dell'autore, che è anche co protagonista del libro, 'L'amore inatteso' (in originale 'Qui veut etre aimé?') somiglia un po' al suo soggetto. Raccontato sembra banale e poco credibile. Sullo schermo invece tutto si tiene, malgrado alcune sviste (il dolce Jean-Luc Bideau come padre padrone del protagonista) e qualche ingenuità di regia. Merito del protagonista, l'anonimo e sempre straordinario Eric Caravaca, attore di Patrice Chéreau, che rende vere e toccanti tutte le inquietudini, le ritrosie, le sfuriate improvvise del suo personaggio. E di una storia raccontata un po' come una specie di adulterio (...). Un po' come una commedia, in cui alla scoperta della fede si accompagna l'incredulità sorridente di amici e parenti, stupiti della scelta di una chiesa così poco trendy. Anche se di colpo Antoine, che ha un fratello fallito e arrogante (il cantautore Benjamin Biolay) e un primogenito in crisi, grazie alla catechesi riesce a guardarsi dentro meglio che se andasse in analisi. Un film semplicemente impensabile in Italia. Ma paradossalmente più efficace (suo malgrado?) di qualsiasi predica." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 28 marzo 2013)

"Distribuito da Microcinema un film inatteso, diverso, tenuto in efficace equilibrio tra commedia e dramma. Anne Giafferi, che ha vissuto in prima persona la storia (adattata dal romanzo autobiografico 'Catholique anonyme' di suo marito Thierry Bizot), non fa proselitismo: narra con taglio psico-sociologico, lasciando che sia lo spettatore a trarre le sue conclusioni." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 21 marzo 2013)

"La riscoperta della fede senza fideismi né proselitismo: dal memoir del marito Thierry Bizot 'Catholique anonyme', la francese Anne Giafferi sceglie ironia e leggerezza per fustigare bonariamente i pregiudizi della e sulla Chiesa cattolica. Un piccolo film che volontariamente non fa miracoli: Antoine cambia, ma non troppo, trova un abbraccio rivelatore col figlio, la faticosa accettazione della moglie, nulla più. Ma anche questo è un miracolo: spiritualità senza megafono, innamorarsi succede. Anche di Dio." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 21 marzo 2013)

"Originale, gradevole commedia francese, che s'addentra in un campo minato (la scoperta della fede), puntando più sull'ironia che sulla commozione, badando a non tirare troppo la corda. (...) Un film che rischiava di risultare ostico e invece fila via leggero leggero." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 marzo 2013)