L'AGGUATO - GHOSTS FROM THE PAST

GHOSTS OF MISSISSIPPI

USA 1996
Nella notte del 12 giugno 1963, un misterioso colpo di fucile uccide nel Mississipi Medgar Evers, attivista dei diritti civili e segretario dell'associazione nazionale per l'avanzamento della gente di colore. Viene accusato dell'omicidio Byron De La Beckwith, sostenitore della supremazia dei bianchi, ma dopo due processi viene rilasciato e l'episodio sembra finire là. Trent'anni dopo Bobby Delaughter, assistente del procuratore distrettuale, riesce a far riaprire il caso, aiutato dalla vedova Myrlie. Bobby rischia di compromettere il proprio matrimonio, di interrompere una brillante carriera e di mettere in pericolo moglie e figli ma, con grande coraggio, va avanti, riporta in luce prove trascurate a suo tempo e, infine, fa tornare al banco degli imputati Byron, ormai invecchiato ma ancora pronto a proclamare la propria innocenza. Stavolta però il verdetto è di colpevolezza.
SCHEDA FILM

Regia: Rob Reiner

Attori: Alec Baldwin - Bobby Delaughter, James Woods - Byron De La Beckwith, Virginia Madsen - Dixie, Whoopi Goldberg - Myrlie Evers, William H. Macy - Charlie Crisco, Susanna Thompson - Peggy Lloyd, Diane Ladd - Caroline Moore, Michael O'Keefe - Merrida Coxwell, Yolanda King - Reena Evers, Jerry Levine - Jerry Mitchell, Benny Bennet - Benny Bennet, Jerry Hardin - Barney De Laughter, Wayne Rogers - Morris Dees, James Pickens Jr. - Medgar Evers, Bill Smitrovich - Jim Kitchens, Craig T. Nelson - Ed Peters

Soggetto: Lewis Colick

Sceneggiatura: Lewis Colick

Fotografia: John Seale

Musiche: Marc Shaiman

Montaggio: Robert Leighton

Scenografia: Lilly Kilvert

Durata: 123

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: FREDERICK ZOLLO, NICHOLAS PALEOLOGOS, ANDREW SCHENMAN

Distribuzione: MEDUSA FILM (1997) - MEDUSA VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO FEBBRAIO 1997.
CRITICA
Tutto vero, purtroppo. E Rob Reiner, peraltro ottimo regista (Stand By Me, Harry ti presento Sally, Misery, Codice d'onore), non inventa quasi nulla. Monta l'omicidio sul celebre discorso di John Kennedy sull'integrazione razziale, che è proprio di quei giorni, spreme qualche emozione dai bambini, trova ambientazioni inconsuete. Ma per il resto amministra un casting pigro e uno script che più ovvio non si può. (Il Messaggero, Fabio Ferzetti, 2/3/1997)