LA VITA DEGLI ALTRI

ITALIA 2001
Mariano, che tutta la vita ha rispettato le regole della camorra, quando scopre di essere stato tradito, decide di interrompere ogni rapporto con quelli che considerava suoi amici. E' consapevole di rischare così la vita ma non gli interessa più perché dopo aver assassinato suo fratello Salvatore ritenendolo colpevole dell'attentato che ha causato la morte di sua moglie Rita, scopre di essere caduto in errore. Anche la sua unica figlia lo rifiuta perché non gli perdona di appartenere alla camorra. Mariano si rifugia in una sua villa isolata sul Vesuvio in attesa degli eventi, ma il vulcano è in movimento e alla villa viene mandata una vulcanologa per un monitoraggio. Luisa è una ragazza sola, sfruttata e disillusa. I due, che non hanno niente in comune, faranno amicizia e la ragazza riuscirà a sanare la frattura tra padre e figlia, ma il vulcano è sempre più minaccioso, e non solo lui.
SCHEDA FILM

Regia: Nicola De Rinaldo

Attori: Renato Carpentieri - Mariano, Teresa Saponangelo - Luisa, Maya Sansa - Silvia, Rosa Pianeta - Teresa, Massimiliano Franciosa - Marco, Paolo De Vita - Giudice Gallo, David D'Angeo - Eric, Patrizio Rispo - Cennamo, Lello Serao - Michele, Giusi Saja - Assunta

Soggetto: Nicola De Rinaldo

Sceneggiatura: Nicola De Rinaldo, Paolo Lo Giudice

Fotografia: Antonio Grambone

Musiche: Gianluca Podio

Montaggio: Patrizio Marone

Scenografia: Adolfo Recchia, Roberto Caruso

Costumi: Fulvia Amendolia

Durata: 89

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1.85)

Produzione: VINCENZO DI MARINO, SILVANA LEONARDI E ROSA RUSSO PER THULE, ARTI MAGICHE, TELE+, , CON IL SOSTEGNO DEL DIPARTIMENTO DELLO SPETTACOLO

Distribuzione: THULE (2002)

Data uscita: 2002-04-23

NOTE
IL FILM E' STATO GIRATO A NAPOLI, TORRE ANNUNZIATA, ERCOLANO E TORRE DEL GRECO.
CRITICA
"E' onesto 'La vita degli altri' di Nicola De Rinaldo. Metà mélo, metà film-denuncia (connivenze, corruzione etc.). Ma senza mai trovare lo scatto, il vigore, la sorpresa necessari". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 aprile 2002)

"Come ormai capita spesso nell'ultimo cinema italiano, è dal Sud (e dai cineasti del sud) che arrivano i quasi unici squarci coraggiosi sui disagi 'lontani' ma sempre presenti che attanagliano le nostre bellissime ma troppo violate terre meridionali. (...) La mano di De Rinaldo è felice con gli attori (soprattutto Carpentieri, che ritaglia un malinconico ex potente con minimalista precisione), e con gli sfondi, che denunciano crisi culturali preoccupanti e degradi pressoché insanabili: un po' meno col ritmo, devoto più al piccolo che al grande schermo". (Aldo Fittante, 'Film Tv', 9 maggio 2002)