La vergogna

Skammen

SVEZIA 1968
Durante la guerra, Eva e Jan abbandonano il loro lavoro di musicisti e decidono di ritirarsi in una fattoria isolata dal mondo. Soltanto l'arrivo dei paracadutisti nemici sull'isola su cui vivono li costringe a un brusco risveglio e a interessarsi di nuovo alla realtà che li circonda. Quando l'esercito regolare riesce ad avere la meglio, Eva e Jan vengono accusati di collaborazionismo, arrestati e messi sotto tortura. L'intervento di Jacobi, il sindaco del paese da tempo innamorato della donna, permette loro di essere liberati, ma ormai l'equilibrio si è rotto. Scossi ed esasperati, Eva e Jan si lasciano andare a liti e recriminazioni che spingono la donna a concedersi a Jacobi. Ormai la tragedia è nell'aria.
SCHEDA FILM

Regia: Ingmar Bergman

Attori: Liv Ullmann - Eva Rosenberg, Max von Sydow - Jan Rosenberg, Gunnar Björnstrand - Colonnello Jacobi, Sigge Fürst - Filip, Birgitta Valberg - Signora Jacobi, Hans Alfredson - Lobelius, Ingvar Kjellson - Oswald, Raymond Lundberg - Il figlio di Jacobi, Frank Sundström - Il capo degli inquisitori, Willy Peters - Un anziano ufficiale, Ulf Johansson - Il dottore, Axel Düberg - Il pilota, Rune Lindström - Signore grasso, Bengt Eklund - La guardia, Vilgot Sjöman - L'intervistatore, Lars Amble - L'ufficiale, Åke Jörnfalk - Il condannato a morte, Björn Thambert - Johan, Karl-Axel Forssberg - Il segretario, Gösta Prüzelius - Il pastore, Brita Öberg - Donna nella stanza degli interrogatori, Agda Helin - La negoziante, Ellika Mann - Guardia carceraria, Per Berglund - Soldato, Frej Lindqvist - Lo storpio, Jan Bergman - L'autista di Jacobi, Stig Lindberg - L'assistente del dottore

Soggetto: Ingmar Bergman

Sceneggiatura: Ingmar Bergman

Fotografia: Sven Nykvist

Montaggio: Ulla Ryghe

Scenografia: P.A. Lundgren

Costumi: Mago

Effetti: Evald Andersson

Altri titoli:

Shame

Durata: 103

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: SVENSK FILMINDUSTRI, CINEMATOGRAPH AB

Distribuzione: DEAR (1969) - DVD: TEODORA FILM (2010)

NOTE
- PRIMA PROIEZIONE PUBBLICA: 29 SETTEMBRE 1968.
CRITICA
"Il regista, affrontando il tema della disumanizzazione provocato dalla guerra - ambientata in un paese e tempo indeterminati - differenziandosi dalle sue opere precedenti, con una eccessiva ricerca dei particolari e con uno stile convenzionale, rende in parte prolissa la narrazione. Buona l'interpretazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 66, 1969)