La terramadre

ITALIA 2008
I destini di Gaetano e Ali si incrociano a Palma di Montechiaro, in Sicilia. Gaetano vive con una zia da quando sua madre è morta. Suo padre, emigrato in Germania per cercare fortuna, vorrebbe che lui lo raggiungesse ma il ragazzo è profondamente legato alla terra in cui è sepolta sua madre e alla memoria di lei. Ali è invece un immigrato clandestino che è stato raccolto in fin di vita dopo un disastroso viaggio della speranza. Ora è uno dei tanti lavoratori irregolari sfruttati dai proprietari delle serre, ma uno spiacevole episodio lo costringe ancora una volta alla fuga.
SCHEDA FILM

Regia: Nello La Marca

Attori: Michele Di Rosa - Gaetano, Youssif Latif Jarallah - Ali, Felice Melluso - Antonio, Francesco Teresi - Liborio, Crocetta Canta - Zia Crocetta, Rita Zarbo - Nadia, Bruno del Vecchio - Zu' Totò, Biaggia Casia Tannorella - Za' Maria, Giovannino Napoli - Salvatore, Lina Vizzini - Lina, Giuseppe Manazza - Tano, Totò Costanzino - Don Michele, Calogero Piazza - Ragionier Miceli, Mohammad Charwaki - Mohammad, Lilla Salerno - Lia, Liliana Azzarello - Signora Anna

Sceneggiatura: Nello La Marca, Evelina Santangelo, Sandro Dieli

Fotografia: Tarek Ben Abdallah

Musiche: Giuseppe Milici

Montaggio: Maurizio Spadaro

Scenografia: Dora Argento

Altri titoli:

Motherland

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: HD CAM (16:9)

Produzione: COMUNE DI PALMA DI MONTECHIARO, FILMOTECA REGIONALE SICILIANA, SICILIA FILM COMMISSION, GARDENIA S.N.C., PALERMO

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI BERLINO (2008) NELLA SEZIONE 'FORUM'.
CRITICA
"'La terramadre' di Nello La Marca trova le marce atmosferiche per scalare un racconto in cui si ritraggono solitudini in preda a forze contrastanti. Dalla condizione orfana di Gaetano che trova nei dialoghi con la tomba della madre la spinta per rifiutare il diktat paterno di trasferirsi in Germania alle peripezie del giovane clandestino costretto a rimanere in perpetuo stato di fuga. Documento corale sull'impossibilità di cambiare i margini alla propria sorte." (Lorenzo Buccella, 'L'Unità', 15 febbraio 2008)