LA STORIA DI PEARL WHITE

THE PERILS OF PAULINE

USA 1947
È la storia della diva del cinema muto Pearl White. La giovane Pearl, vivace sartina, conosce Julia, un'attrice di teatro più matura, che la presenta al proprietario della compagnia in cui recita, Mike Ferrington. La ragazza entra a far parte del gruppo, ma visti i continui rimbrotti da parte di Mike, nonostante sia innamorata di lui, decide di andarsene per tentare la strada della nuova forma di spettacolo che sta nascendo: il cinema. Le due attrici non trovano ingaggi perciò Julia decide di accettare una parte in un cortometraggio comico. Quando, però, durante le riprese le viene lanciata una torta in faccia, Pearl va su tutte le furie perché le sembra che si manchi di rispetto alla sua protettrice. Il regista del film nota immediatamente la sua irruenza e il suo dinamismo e la invita a firmare un contratto vantaggioso. Qui ha inizio la fortuna di Pearl e la sua scalata verso il successo. La sua strada si incrocia di nuovo con quella di Mike, che le propone di tornare a lavorare insieme, ma il regista non ama il mezzo cinematografico e i due sono destinati a separarsi di nuovo e incontrarsi solo anni dopo quando la diva, approdata al varietà, vittima di un brutto incidente sul palcoscenico, rimane immobilizzata. A quel punto Mike non vorrà più lasciarla sola e la sposerà.
SCHEDA FILM

Regia: George Marshall

Attori: Betty Hutton - Pearl White, John Lund - Sig. Michael 'Mike' Farrington, Billy De Wolfe - Sig. Timmy Timmons, William Demarest - George 'Mac' Mcguire, Constance Collier - Julia Gibbs, Frank Faylen - Sig. Joe Gurt

Soggetto: P.J. Wolfson

Sceneggiatura: Frank Butler, P.J. Wolfson

Fotografia: Ray Rennahan

Musiche: Robert Emmett Dolan

Montaggio: Arthur P. Schmidt

Scenografia: Roland Anderson, Hans Dreier

Costumi: Edith Head

Effetti: Gordon Jennings

Durata: 86

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR

Produzione: SOL C. SIEGEL PER PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione: PARAMOUNT

CRITICA
"Il film, realizzato con larghi mezzi, non vanta particolari pregi artistici, ma è interessante dal lato spettacolare. Efficace l'interpretazione della protagonista." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 26, 1949)