La Religiosa

La Religieuse

2/5
L'anticlericalismo di Diderot rivisto oggi? Noioso e improponibile

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BELGIO 2013
Francia, XVIII secolo. La 16enne Suzanne, viene costretta dalla famiglia a prendere i voti contro la sua volontà. In convento si confronterà di volta in volta con l'arbitrarietà della gerarchia ecclesiastica - Madri Superiori troppo benevole o troppo crudeli e a volte troppo passionali - ma, nonostante tutto, Suzanne cercherà di resistere alla drammatica esperienza del monastero, combattendo con ogni suo mezzo per riconquistare la sua libertà.
SCHEDA FILM

Regia: Guillaume Nicloux

Attori: Pauline Étienne - Suzanne Simonin, Isabelle Huppert - Madre Superiora del Convento Saint Eutrope, Louise Bourgoin - Suor Christine, Superiora del Convento Sainte Marie, Françoise Lebrun - Madame de Moni, Madre Superiora del Convento Sainte Marie, Martina Gedeck - Madre di Suzanne, Agathe Bonitzer - Suor Thérèse, Alice de Lencquesaing - Suor Ursule, Gilles Cohen - Padre di Suzanne, Marc Barbé - Padre Castella, François Négret - Sig. Manouri, Lou Castel - Barone de Lasson, Pierre Nisse - Marchese de Croismare

Soggetto: Denis Diderot - romanzo

Sceneggiatura: Guillaume Nicloux, Jérôme Beaujour

Fotografia: Yves Cape

Musiche: Max Richter

Montaggio: Guy Lecorne

Scenografia: Olivier Radot

Arredamento: Alain Tchilinguirian

Costumi: Anaïs Romand

Altri titoli:

Die Nonne

The Nun

Durata: 114

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRICAM LT, 35 MM, HAWK SCOPE (1:1.85)

Tratto da: romanzo omonimo di Denis Diderot (ed. Marsilio)

Produzione: LES FILMS DU WORSO, BELLE EPOQUE FILMS, VERSUS PRODUCTION, IN COPRODUZIONE CON GIFTED FILMS, RHÔNE-ALPES CINÉMA, FRANCE 3 CINÉMA, CINEFEEL, HÉRODIADE, RTBF, BELGACOM

Distribuzione: OFFICINE UBU

Data uscita: 2013-09-05

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 63 FESTIVAL DI BERLINO (2013).
CRITICA
"Liberamente ispirato all'omonimo romanzo 'illuminista' di Denis Diderot, il film del francese Nicloux non ne è certo la prima cine-trasposizione, specie dopo che Jacques Rivette nel 1966 ne fece un manifesto di ribellione al sistema (e alla chiesa) anche grazie all'interpretazione della magnetica Anna Karina, una delle muse della Nouvelle Vague. Nonostante la presenza di eminenti attrici, il film soffre di didascalismo, piattezza e banalità registiche. Un'occasione mancata verso una storia che tutt'oggi avrebbe offerto nuovi spunti di riflessione." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 5 settembre 2013)

"Piacerà anche a chi fa un po' di fatica a destreggiarsi fra gli alti e bassi della regia di Nicloux (spesso acuta e tagliente non di rado tendente al trash). Il romanzo giansenista di Diderot è pieno di queste trappole per i traduttori in cinema. L'importante è che i traduttori trovino la chiave giusta. Qui la carta vincente è Pauline Etienne una convincente Suzanne (se non fosse convincente anche la sua fede non potrebbe reggere in quell'inferno)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 5 settembre 2013)