LA RAGAZZA

DEN MUSO

MALI 1975
Tenin, una ragazza muta, figlia di un industriale, conosce Sekou, un giovane operaio che è stato da poco licenziato perchè ha osato chiedere un aumento di salario. Tutti e due ignorano il rapporto che li lega all'industriale (è stato proprio il padre della ragazza a licenziare Sekou), fino al giorno in cui Tenin scopre di essere incinta. Di fronte alla sua confessione, i genitori, estremamente legati alla tradizione e all'orgoglio di "casta", la rinnegano, scandalizzati soprattutto dal fatto che si sia gettata tra le braccia di un uomo di origini così modeste. Disperata di fronte al rifiuto dei suoi genitori, Tenin che già viveva pesantemente i limiti della sua menomazione, decide di rifugiarsi presso il padre di suo figlio, ma lo trova a letto con un'altra donna. Egli rifiuta anche di riconoscere il bambino. Tenin non vede via di uscita e per vendicarsi appicca il fuoco alla baracca dove si trovano Sekou e la sua nuova amante. Ritornata in sé e conscia del suo duplice assassinio l'infelice si suicida.
SCHEDA FILM

Regia: Souleymane Cissé

Attori: Balla Moussa Keita, Dounanba - Dany Coulibaly, Fanta Diabate, Omou Diarra, Mamadou Sanogo

Sceneggiatura: Souleymane Cissé

Fotografia: Abdoulaye Sibide', Cheick Hamala Keita

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 16 MM

Produzione: SOULEYMANE CISSE', COOPERAZIONE FRANCESE E CINE CLUB ASKIA-NOU

NOTE
LINGUA: BAMBARA.
IMMAGINI: ABDOULAYE SIBIDE', CHEICK HAMALA KEITE.
MUSICHE: MALIANE
CRITICA
Il regista, ne "Le monde Diplomatique", ha detto a proposito di Den Muso: "Ho voluto esporre il caso delle numerosissime ragazze-madri che si incontrano oggi nella maggior parte dei paesi africani, respinte ovunque, che si trascinano nelle strade, quasi una nuova casta di intoccabili a causa dei tabù che hanno calpestato, mentre le famiglie restano attaccate ai loro principi morali, senza voler affrontare lucidamente i problemi dei loro figli. Ho voluto che la mia eroina fosse muta per simbolizzare un'evidenza: da noi le donne non hanno diritto di parola. Io penso che certe tradizioni che hanno potuto avere un'importanza storica devono oggi essere abbandonate: i pregiudizi legati all'origine delle famiglie, i rapporti nel matrimonio e così via..." Sintomatica, nella difficile storia del cinema africano, la tormentata vicenda di questo film, iniziato nel '74 e presentato al pubblico solo quattro anni dopo, nel '78, quasi contemporaneamente a Baara, il successivo film di Cissè.