La morte sospesa - Touching the Void

Touching the Void

Dramma alpinistico in debito d'ossigeno

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GRAN BRETAGNA 2003
1985. Joe Simpson e Simon Yates, due amici appassionati di alpinismo, decidono di scalare la Siula Grande, nelle Ande peruviane. Durante l'ascesa, però, qualcosa va storto, Joe scivola e resta appeso nel vuoto, attaccato all'amico per mezzo della corda di sicurezza. Simon tenta di salvarlo ma non vi riesce e così, violando il codice etico degli alpinisti, taglia la corda e, convinto della morte dell'amico torna al campo base. Sorprendentemente, Joe non è morto e per scagionare l'amico - contro cui si è schierata tutta la comunità alpinistica - decide di scrivere un libro e di raccontare come sono andate veramente le cose...
SCHEDA FILM

Regia: Kevin Macdonald

Attori: Nicholas Aaron - Simon Yates, Brendan Mackey - Joe Simpson, Ollie Ryall - Richard Hawking, Simon Yates - Se stesso, Joe Simpson - Se stesso, Richard Hawking - Se stesso

Soggetto: Joe Simpson

Fotografia: Keith Partridge, Mike Eley

Musiche: Bevan Smith, Alex Heffes

Montaggio: Justine Wright

Scenografia: Patrick Bill

Costumi: Patrick Bill

Effetti: Simon Burley, Red Vision, Matthias Albrecht

Durata: 106

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: ispirato al besteller dell'alpinista inglese Joe Simpson "La morte sospesa" (coll. I licheni, CDA & Vvivalda Editori, Torino)

Produzione: JOHN SMITHSON, SUE SUMMERS, DARLOW SMITHSON PRODUCTIONS, FILM FOUR, PATHE', UK FILM COUNCIL

Distribuzione: FANDANGO (2005)

Data uscita: 2005-03-18

CRITICA
"'La morte sospesa' di Kevin Macdonald è la storia, vera, di Joe Simpson e Simon Yates, due amici che si lanciarono alla conquista della vetta del Siula Grande, nel 1985. Sullo schermo, mentre i veri scalatori rievocano i fatti davanti all'obiettivo, due attori rivivono la vicenda. Fisicamente i protagonisti sono sopravvissuti, ma dentro? Si può tornare vivi da Auschwitz? Una storia forte, che mostra quanto sia in realtà sottile il filo che divide la vita dalla morte e che spoglia un sentimento come l'amicizia, denudandolo fino all'essenziale. E se Simon ha il fegato di tagliare la corda che lo lega a Joe, il regista ha il coraggio di girare un film che colpisce per la totale assenza di retorica." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 18 marzo 2005)

"Un caso interessante quello de 'La morte sospesa', un inusuale racconto alpinistico, che trae ispirazione e qualità proprio dalla sua natura documentaristica. (...) Una bella lezione di coraggio, lontano dalle smargiassate delle fiction che ci assediano." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 18 marzo 2005)

"Si rilancia il documentario, dopo il caso Moore: un bravo regista, Kevin Macdonald rimette in scena, con massima verosimiglianza e neve autentica, un emozionante e noto caso di amicizia virile in alta montagna, lungo le pareti della Siula Grande, Ande peruviane. Lì, 1985, Simon taglia la corda di sicurezza del compagno Joe vittima di una caduta, mors tua vita mea. Tutta vita vissuta sottozero, ma così incredibile che sembra scritta per il cinema, con un docu-drama non catalogabile nato da un best seller. Congelati e coraggiosi i due attori Aaron e Mackey che hanno affrontato Follia e Supplizio delle vette per esprimere il Trionfo della Volontà e la Solitudine di fronte alla Natura. Tutte maiuscole." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 marzo 2005)