La mia vita senza me

Mi vida sin mi

Melodramma catalano prodotto da Pedro Almodóvar e diretto da Isabel Coixet

Leggi la recensione

CANADA 2003
Nei dintorni di Vancouver Ann vive in una roulotte nel cortile della casa di sua madre che odia il mondo. Suo padre ha passato in prigione gli ultimi dieci anni. Suo marito è spesso disoccupato e lei, a ventitrè anni, per far mangiare tutti i giorni le sue due bambine, la notte fa le pulizie in quella università che non ha potuto frequentare la mattina. Ma un giorno un controllo medico cambia completamente la sua vita e all'improvviso Ann ha l'impressione di essersi risvegliata da un sogno.
SCHEDA FILM

Regia: Isabel Coixet

Attori: Sarah Polley - Ann, Amanda Plummer - Laurie, Scott Speedman - Don, Leonor Watling - Ann, Deborah Harry - Madre di Ann, Maria de Medeiros - Parrucchiera, Mark Ruffalo - Lee, Julian Richings, Kenya Jo Kennedy, Jessica Amlee, Neezor Elfrezeli, Lauren Diewold, Morgan Brayton, Jerry Thompson, Errin Clutton, Gillian Barber, Deanne Henry, Esther García, Camille Martinez, Maria Cami, Sam Burnett

Sceneggiatura: Isabel Coixet

Fotografia: Jean-Claude Larrieu

Musiche: Alfonso de Vilallonga

Montaggio: Lisa Jane Robison

Scenografia: Carol Lavallee

Costumi: Katia Stano

Effetti: Bill Mills

Altri titoli:

My Life without Me

Durata: 101

Colore: C

Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO

Produzione: ESTHER GARCIA E GORDON MC LENNAN PER EL DESEO D.A., S.L.U., MILESTONE PRODUCTIONS, ANTENA 3, VIA DIGITAL, ALLIANCE ATLANTIS

Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA (2004)

Data uscita: 2004-02-06

CRITICA
"'La mia vita senza me' di Isabelle Coixet, coproduzione ispanocanadese, è più eccentrico che emozionante come l'altra opera della regista catalana 'Le cose che non ti ho mai detto'. Se la regia è esteriore (flou e ralenti a non finire), a dare sostanza c'è la divina Sarah Polley. Questa ventiseienne canadese scoperta da Gilliam ('Le avventure del Barone di Munchausen') e lanciata da Egoyan ('Exotica', 'Il dolce domani') rifiuta grandi occasioni ('Quasi famosi') e fa politica attiva prendendosi le manganellate ai cortei. Sceglie ruoli masochisti, ma quando è inquadrata irradia di luce schermo e spettatori. 'La mia vita senza me' non avrebbe alcun senso senza Sarah Polley. Il film è lei." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 febbraio 2004)

"Anziché tradurre un soggetto potenzialmente così macabro in contabilità dei sentimenti, raccontando gli ultimi giorni di una mammina-coraggio da santino, Coixet sceglie una messa in scena tutta in ritegno, ellittica, largamente venata di malinconia ma dove è la vita a vincerla sulla morte. Anne fa ciò che fa conscia di non avere tempo a disposizione; mai, però, come se fosse l'ultima volta. Intorno a Sarah Polley, perfetta, circola un piccolo mondo di personaggi secondari ben schizzati e interpretati dagli attori giusti. Tra cui molte spettatrici riconosceranno l'emergente sex-symbol Mark Ruffalo, in trasferta dalle torbide atmosfere di 'In the cut'." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 6 febbraio 2004)