La mano sulla culla... è la mano che governa il mondo

The Hand That Rocks the Cradle

USA 1992
Durante una visita ginecologica, l'asmatica Claire Bartel, sposata con Michael e madre della piccola Emma di cinque anni, è molestata dal ginecologo, il dottor Victor Mott, che sostituisce lo specialista di sua fiducia. Alla sua denuncia si associano altre quattro pazienti, e Mott, sospeso dall'attività e messo sotto inchiesta, si suicida. La vedova, Peyton, incinta, perde il bambino quasi contemporaneamente al nascere di Joe, il figlio di Claire, che ella sa, dai notiziari televisivi, essere la promotrice dell'inchiesta sul marito. Decisa a vendicarsi Peyton Flanders si fa assumere come bambinaia nella famiglia Bartel. Dapprima allatta di nascosto il piccolo Joe; quindi si cattiva la simpatia della piccola Emma e, una volta scoperta ad allattare da Solomon, un gigantesco nero handicappato mentale dedito in casa ai lavori pesanti, lo fa allontanare costruendo una falsa prova di molestie sessuali nel confronti della piccola Emma. Dopo aver tentato di circuire Michael, fa credere a Claire che il marito abbia una relazione con Marlene, amica di famiglia; quindi prepara un tranello mortale per Claire sabotando la chiusura del tetto della nuova serra. Frattanto Marlene, agente immobiliare, scopre nella foto di casa Mott il sonaglio cinese che Peyton ha appeso alla finestra del piccolo: una ricerca sui giornali le fa scoprire la verità. Corre da Claire, che è uscita, e, ingannata da Peyton, entra nella serra, cadendo trafitta dai vetri del tetto. La psicopatica vuota allora tutti gli apparecchi respiratori di Claire e questa ha un trauma nello scoprire l'amica morta. Poi Claire, tornando dall'ospedale e seguendo gli ultimi istanti di Marlene, scopre la casa di Mott e la visita, trovando che nella stanza del bambino c'è la stessa decorazione che Peyton ha messo nella camera di Joe e scoprendo l'apparecchio che la donna ha usato per non perdere il latte. Cacciata di casa Peylon e fatto ritornare Solomon, i due coniugi vengono aggrediti dalla psicopatica che cerca di uccidere prima Michael e poi Claire. Nella colluttazione con costei Peyton muore precipitando da una finestra.
SCHEDA FILM

Regia: Curtis Hanson

Attori: Annabella Sciorra - Claire Bartle, Rebecca De Mornay - Peyton Flanders, Matt McCoy - Michael Bartel, Julianne Moore - Marlene, Ernie Hudson - Solomon, Madeline Zima - Emma Bartel, John de Lancie - Dott. Victor Mott, Kevin Skousen - Marty, Therese Xavier Tinling - Centralinista, Dee Dee Vanzil - Infermiera, Mitchell Laurance - Avvocato, David Scully - Impiegato, Mary Ann Owen - Infermiera, Christine McMurdo-Wallis - Infermiera, Sara Jennifer Sharp - Infermiera, Kimberly Hill - Reporter Tv, Susan Chin - Reporter Tv, Penny Le Gate - Giornalista Tv, Eric Jennifer Melander - Il piccolo Joe, Justin Zaremby - Bulletto, Julie Clemmons - Impiegata, Cliff Lenz - Conduttore, Laura Ferri (II) - Infermiera, Brian Finney - Operaio di giardino, Tom Francis - Assistente di Marlen, Joseph Franklin - Uomo alla tintoria, Jane Jones - Donna nel parco, Todd Jamieson - Chirurgo, Stephen West - Impiegato alle Poste

Soggetto: Amanda Silver

Sceneggiatura: Amanda Silver

Fotografia: Robert Elswit

Musiche: Graeme Revell

Montaggio: John F. Link

Durata: 113

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: INTERSCOPE COMMUNICATIONS

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA

CRITICA
"Questo thriller ben congegnato con sobria incisività e senza sbavature tratta l'argomento della lucida follia di una psicopatica non concedendo nulla al facile o al ridonante, salvo forse la sequenza finale, in cui il rocambolesco prende un po' la mano allo sceneggiatore ed al regista. Tutto procede con implacabile crescendo, con l'attrice Rebecca De Mornay che esprime con efficacia in un viso nobile ed espressivo nella sua bellezza un po' ghiacciata, il fuoco della follia che cova sotto un atteggiamento quieto e gentile, una sorta di subdolo, perverso cuculo che si introduce nel nido altrui per scalzare la madre. Bene anche gli altri, ottimamente diretti da Curtis Hanson. Argomento certo scottante, ma trattato sempre con asciutto realismo, senza compiacimenti o cadute di gusto sia nelle immagini che nel linguaggio." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 114, 1992)