La fuga

ITALIA 2016
Saverio Salesi rapina una banca e, nella fuga, suonando a caso vari citofoni, finisce a casa di Micol, una escort. Dopo un imbarazzo iniziale, Saverio decide di pagare Micol per restare da lei tutto il giorno e anche la notte. Purtroppo, salendo di corsa, Saverio, va a sbattere contro Nilde, una inquilina del palazzo, che lo riconosce quando in televisione mandano la sua foto e chiama la polizia. Sulle orme di Saverio si mettono il Commissario Dollorenzo, l'Ispettore Sfaragara, l'agente Filieri e l'ispettore Madanìa.
SCHEDA FILM

Regia: Stefano Calvagna

Attori: Claudio Vanni - Saverio Salesi, Lucia Batassa - Nilde, Stefano Ambrogi - Commissario Dollorenzo, Mietta - Ispettore Sfaragara, Daniele Trombetti - Agente Filieri, Stefano Calvagna - Ispettore Madanìa, Sveva Cardinale, Massimo Bonetti

Soggetto: Stefano Calvagna

Sceneggiatura: Stefano Calvagna

Fotografia: Daniele Nannuzzi

Musiche: Mario Paoluzzi

Montaggio: Roberto Siciliano

Scenografia: Massimo Santomarco

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO AZIONE

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: STEFANO CALVAGNA PER POKER ENTERTAINMENT

Distribuzione: POKER ENTERTAINMENT (2017)

Data uscita: 2017-07-27

TRAILER
CRITICA
"II lupo solitario del cinema italiano torna a mordere, ma a modo suo. Stefano Calvagna scrive, produce, dirige ed interpreta un altro piccolo grande noir poliziesco crepuscolare e conflittuale (...). Calvagna ama i perdenti sociali, ha un occhio sempre più umanista (traduzione: non giudica i suoi personaggi a seconda dell'appartenenza a guardie o ladri) e chiude in modo lancinante con una canzone regalatagli da un certo Roberto Vecchioni (la splendida ballata 'Odio e amore'), cantata dallo stesso regista romano classe 1970. È un cinema a basso budget. Ma il cuore è enorme, come la prova attoriale di un Claudio Vanni a tratti magistrale." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 29 luglio 2017)

"Il noir metropolitano è il marchio di fabbrica di Calvagna, qui autore, regista, attore e cantante (testo di Vecchioni), che si produce da solo i suoi film, senza aiuti ministeriali. Belle la fotografia e le musiche, con un pregevole cameo del suo talentuoso figlio Niccolò." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 17 agosto 2017)