KUNG-FU, L'ARTE DI UCCIDERE

Un drappello di giapponesi, con l'appoggio di killer cosacchi, si sta impadronendo di una regione nordica della Cina ove si trovano miniere di carbone e giacimenti preziosi di minerali. I loro metodi sono tutt'altro che commerciali: assalendo villaggi e distruggendo famiglie, essi spopolano la zona e si impadroniscono delle terre. La loro azione trova ostacolo in un maestro del kung-fu e nei suoi tre figli, i giovanotti Tin Ai e Gin Ai, il fanciullo Yan Ha. In un primo momento, gli oppressori si impadroniscono a viva forza del villaggio e sottomettono i minatori; quindi, per impedire una rappresaglia del maestro, tengono prigionieri Tin Ai e la sua ragazza. Vorrebbero ricattare l'anziano Maestro; e ricorrono al sussidio del mercenario Palma d'Acciaio, riuscendo ad uccidere prima Tin Ai e la sua ragazza, quindi il giovane fratello Yan Ha. A questo punto, guidati dal Maestro e dal superstite figlio Gin Ai, i minatori si sollevano e distruggono completamente gli oppressori.